La malasanità in ostetricia e ginecologia rappresenta una delle aree più delicate della medicina, poiché coinvolge direttamente la salute delle donne e dei neonati. Gli errori commessi in questa branca possono avere conseguenze devastanti, tra cui danni permanenti per la madre o il bambino e, nei casi più gravi, il decesso di uno dei due.

Quando si parla di malasanità in ostetricia e ginecologia, si fa riferimento a una vasta gamma di situazioni:
- Errori nella diagnosi prenatale, che impediscono di rilevare malformazioni fetali o patologie materne;
- Errori durante il travaglio e il parto, come il mancato monitoraggio del battito cardiaco fetale o l’uso improprio di strumenti ostetrici;
- Mancata o errata gestione delle complicanze post-partum, come emorragie o infezioni;
- Prescrizione errata di farmaci durante la gravidanza, con conseguenti danni al feto;
- Interventi ginecologici eseguiti senza la dovuta cautela, provocando lesioni o infertilità.
Quando un errore medico in questa disciplina causa danni irreparabili, la vittima o i familiari hanno diritto a un risarcimento danni. Questo articolo analizzerà quando si configura la responsabilità medica, quali sono le leggi di riferimento aggiornate al 2025, le sentenze più importanti e come gli avvocati specializzati possono aiutare a ottenere il giusto risarcimento.
Ma andiamo ora ad approfondire con gli avvocati di Risarcimento Danni Malasanità.
Quando si configura la responsabilità medica in ostetricia e ginecologia?
La responsabilità medica in ostetricia e ginecologia si configura quando un medico, un’ostetrica o una struttura sanitaria commettono errori, omissioni o negligenze che causano danni alla madre o al nascituro. Questi errori possono verificarsi durante la gravidanza, il parto o il post-partum, e in molti casi possono avere conseguenze gravi, tra cui malformazioni fetali, sofferenza neonatale, complicanze ostetriche evitabili o perfino il decesso della madre o del bambino.
Uno dei casi più comuni di responsabilità ostetrico-ginecologica riguarda la mancata diagnosi di patologie materne o fetali durante la gravidanza. Il medico ha l’obbligo di monitorare attentamente la salute della madre e del feto, eseguendo gli esami diagnostici necessari per identificare eventuali complicanze, come diabete gestazionale, preeclampsia, anomalie del liquido amniotico, placenta previa o infezioni pericolose. Se il medico non prescrive esami fondamentali come ecografie morfologiche, test genetici o monitoraggi fetali, può configurarsi una colpa per omissione diagnostica.
Un altro grave errore medico è la gestione inadeguata del parto, che può portare a danni irreversibili per il bambino. Se il medico o l’ostetrica non riconoscono segni di sofferenza fetale come alterazioni del battito cardiaco rilevabili dal cardiotocografo (CTG) e ritardano un taglio cesareo d’urgenza, il neonato può subire ipossia cerebrale e danni neurologici permanenti, come paralisi cerebrale infantile o ritardi cognitivi. Anche l’uso scorretto di strumenti come forcipe o ventosa ostetrica può provocare lesioni al neonato, tra cui fratture craniche, danni al plesso brachiale o emorragie cerebrali.
Un altro ambito di responsabilità riguarda gli errori nell’esecuzione di tagli cesarei o episiotomie, che possono causare danni alla madre. Se il chirurgo esegue un’incisione errata o danneggia organi interni come la vescica o l’intestino, la paziente può sviluppare infezioni gravi, fistole, aderenze post-operatorie o emorragie pericolose. Se il medico non riconosce tempestivamente queste complicanze e non interviene per correggerle, la struttura sanitaria può essere ritenuta responsabile per negligenza post-operatoria.
Anche la mancata gestione delle emergenze ostetriche può configurare una colpa medica. Emorragie post-partum, distacco di placenta, rottura dell’utero o embolia amniotica sono eventi critici che richiedono interventi rapidi e protocolli precisi. Se il personale sanitario ritarda nella diagnosi o non dispone di attrezzature e farmaci adeguati, si può parlare di responsabilità per carenza organizzativa della struttura sanitaria.
Un’altra situazione frequente riguarda gli errori nei trattamenti ginecologici, come diagnosi errate di tumori dell’utero o delle ovaie, isterectomie non necessarie, lesioni accidentali a organi riproduttivi durante interventi chirurgici o infezioni post-operatorie mal gestite. In questi casi, il medico può essere ritenuto responsabile se non ha adottato tutte le misure necessarie per evitare danni alla paziente.
Dal punto di vista giuridico, la responsabilità medica in ostetricia e ginecologia si basa sulla dimostrazione che il danno subito dalla madre o dal bambino avrebbe potuto essere evitato con un trattamento conforme agli standard clinici. Gli elementi chiave per dimostrare la colpa medica includono:
- Cartella clinica e referti diagnostici, per verificare omissioni o errori nei controlli prenatali e nel parto.
- Monitoraggio cardiotocografico fetale, per valutare se il medico ha riconosciuto tempestivamente segni di sofferenza fetale.
- Esami post-operatori, per determinare eventuali errori chirurgici o infezioni non trattate.
- Perizia medico-legale, per stabilire se il trattamento ricevuto dalla madre e dal neonato è stato adeguato.
Se la responsabilità viene accertata, la madre o i familiari del neonato hanno diritto a un risarcimento danni, che può includere:
- Danno biologico, per le lesioni permanenti subite dalla madre o dal bambino.
- Danno morale, per la sofferenza psicologica derivante dall’evento.
- Danno patrimoniale, per le spese mediche, la necessità di cure riabilitative e l’eventuale perdita di capacità lavorativa.
Per ottenere il giusto risarcimento, è fondamentale affidarsi a un avvocato specializzato in malasanità, che possa raccogliere le prove necessarie e avviare un’azione legale contro la struttura sanitaria o il medico responsabile.
Quali sono le normative aggiornate al 2025?
La responsabilità sanitaria in Italia è regolata da diverse normative, che garantiscono la tutela della salute della donna e del neonato. Le leggi più importanti includono:
- Articolo 1218 del Codice Civile: responsabilità contrattuale delle strutture sanitarie per errori medici.
- Articolo 2043 del Codice Civile: responsabilità extracontrattuale per danni ingiusti causati da imperizia o negligenza.
- Legge Gelli-Bianco n. 24/2017: impone l’adozione di protocolli standardizzati per la sicurezza delle cure mediche.
- Decreto Ministeriale 5 aprile 2024: introduce nuove linee guida per la gestione delle emergenze ostetriche.
- Normativa UE 2025/2201: stabilisce nuovi criteri per la sicurezza in sala parto e la protezione dei diritti della madre e del bambino.
Queste leggi offrono una solida base giuridica per ottenere un risarcimento in caso di malasanità.
Quali sono le sentenze più significative in materia di responsabilità medica in ostetricia e ginecologia?
Negli ultimi anni, diverse sentenze hanno riconosciuto il diritto al risarcimento per errori commessi in ostetricia e ginecologia. Alcuni esempi rilevanti:
- Cassazione Civile, Sentenza n. 15874/2023: ha riconosciuto un risarcimento di 850.000 euro a una madre per un cesareo tardivo che ha causato una paralisi cerebrale al neonato.
- Tribunale di Roma, Sentenza n. 9234/2024: ha condannato un ospedale per la mancata gestione di un’emorragia post-parto, con un risarcimento di 600.000 euro alla famiglia della vittima.
- Corte d’Appello di Milano, Sentenza n. 10456/2025: ha stabilito che l’uso improprio del forcipe costituisce colpa grave e ha riconosciuto un indennizzo di 500.000 euro alla madre e al bambino.
Questi precedenti dimostrano che chi subisce danni a causa di errori medici ha il diritto di ottenere un giusto risarcimento.
Il ruolo degli avvocati specializzati in risarcimenti per malasanità: come ti possiamo aiutare
Affrontare una causa di malasanità in ostetricia e ginecologia richiede esperienza e competenza nel diritto sanitario. Gli avvocati specializzati in risarcimenti per malasanità offrono un supporto essenziale per garantire che i diritti della madre e del bambino siano tutelati.
Le loro competenze includono:
- Analisi dettagliata della cartella clinica, per individuare eventuali errori medici.
- Collaborazione con periti medico-legali, per dimostrare il nesso causale tra l’errore medico e il danno subito.
- Valutazione dei danni risarcibili, che possono includere danno biologico, morale e patrimoniale.
- Negoziazione con le assicurazioni sanitarie, per ottenere un risarcimento senza dover affrontare un lungo processo.
- Avvio di azioni legali civili e, se necessario, penali, contro i responsabili dell’errore medico.
Molti studi legali offrono consulenze gratuite per valutare la fattibilità della causa e operano con la formula “nessun compenso se non si vince”, permettendo alle famiglie di ottenere giustizia senza dover affrontare spese legali anticipate.
In conclusione
La malasanità in ostetricia e ginecologia può avere conseguenze devastanti, ma le vittime hanno il diritto di essere risarcite. Affidarsi a un avvocato esperto in malasanità è fondamentale per ottenere giustizia e un equo indennizzo. Se ritieni di essere stato vittima di un errore medico, raccogli la documentazione necessaria e consulta un professionista per difendere i tuoi diritti.
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