Il lifting facciale, noto anche come ritidectomia, è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti per contrastare i segni dell’invecchiamento e migliorare l’aspetto del viso. Quando eseguito correttamente, può restituire un aspetto più giovane e armonioso, ma in caso di errori chirurgici o complicanze, i danni possono essere devastanti sia a livello estetico che funzionale. Un lifting facciale eseguito male può portare a asimmetrie del volto, cicatrici evidenti, danni ai nervi facciali e persino deformità permanenti.
Secondo la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE), ogni anno in Italia vengono eseguiti circa 15.000 lifting facciali. Tuttavia, il 20% delle pazienti richiede successivi interventi correttivi per rimediare a risultati insoddisfacenti o a errori tecnici commessi durante l’operazione. Tra le problematiche più comuni si riscontrano l’eccessiva tensione cutanea, le cicatrici ipertrofiche e il danneggiamento dei nervi facciali, con conseguenze irreversibili come la paralisi parziale del volto.

Se un paziente subisce danni a causa di negligenza, imperizia o imprudenza del chirurgo estetico, ha diritto a un risarcimento per danno biologico, estetico ed esistenziale. Il risarcimento può includere le spese per un nuovo intervento correttivo, il danno morale per il disagio psicologico e il danno esistenziale legato alla compromissione della vita sociale e lavorativa.
La legge italiana protegge i pazienti che subiscono danni da errori chirurgici, imponendo obblighi precisi ai chirurghi plastici e alle cliniche estetiche. Nei prossimi paragrafi analizzeremo le principali cause di un lifting facciale sbagliato, le responsabilità mediche, le normative vigenti fino al 2025 e gli esempi concreti di risarcimenti ottenuti per errori in chirurgia estetica.
Ma andiamo ora ad approfondire con gli avvocati di Risarcimento Danni Malasanità.
Quali sono gli errori più comuni nel lifting facciale?
Gli errori più comuni nel lifting facciale possono compromettere sia l’aspetto estetico che la funzionalità del viso, causando asimmetrie, risultati innaturali o complicanze mediche. Un intervento di lifting mal eseguito può derivare da una pianificazione inadeguata, tecniche chirurgiche scorrette o una gestione post-operatoria inefficace.
Uno degli errori più frequenti è la trazione eccessiva della pelle, che può portare a un aspetto artificiale e poco naturale. Quando il chirurgo tira la pelle senza tener conto della struttura sottostante, il volto può assumere un’espressione innaturale, con occhi troppo stirati o un effetto di “viso tirato”. Questo problema si verifica soprattutto quando la pelle viene tesa senza coinvolgere adeguatamente il sistema muscolo-aponeurotico superficiale (SMAS), che è fondamentale per ottenere un risultato armonioso e duraturo.
Un altro errore comune riguarda le asimmetrie post-operatorie, che possono manifestarsi con un lato del viso più sollevato dell’altro, una diversa altezza delle sopracciglia o una tensione irregolare della pelle. Queste problematiche possono derivare da una tecnica non uniforme, da un’incisione eseguita in modo impreciso o da una cicatrizzazione asimmetrica.
Le cicatrici evidenti o mal posizionate rappresentano un altro problema ricorrente. Se il chirurgo non posiziona correttamente le incisioni, queste possono risultare troppo visibili, soprattutto nelle zone vicino alle orecchie o all’attaccatura dei capelli. Anche una sutura troppo tesa può causare cicatrici ipertrofiche o retratte, peggiorando il risultato estetico.
Un’altra complicanza possibile è la lesione dei nervi facciali, che può portare a paralisi temporanee o permanenti di alcune aree del volto. Se il chirurgo danneggia accidentalmente i nervi motori durante l’intervento, il paziente può perdere la mobilità di una parte del viso, compromettendo l’espressività e la simmetria.
Le irregolarità della pelle e le depressioni del viso possono verificarsi quando il lifting viene eseguito in modo troppo aggressivo, con un’eccessiva rimozione di tessuto o una scarsa distribuzione dei volumi. In alcuni casi, il volto può apparire scavato o con aree irregolari, soprattutto se il chirurgo non ha tenuto conto della perdita di grasso e dell’elasticità della pelle.
Anche la persistenza di rughe o cedimenti cutanei dopo l’intervento può essere un segnale di un lifting inefficace. Se il chirurgo non tratta adeguatamente i tessuti profondi o se la pelle non viene riposizionata correttamente, i risultati possono essere poco evidenti, costringendo il paziente a ricorrere a ulteriori trattamenti correttivi.
Infine, una gestione post-operatoria inadeguata può compromettere il risultato finale. Se il paziente non riceve istruzioni precise su come prendersi cura delle ferite, ridurre il gonfiore o prevenire infezioni, il rischio di complicanze aumenta. Un monitoraggio insufficiente nelle settimane successive all’intervento può portare alla formazione di ematomi, sieromi o infezioni che alterano il risultato estetico.
Gli errori nel lifting facciale possono derivare da una valutazione insufficiente del paziente, da una tecnica chirurgica imprecisa o da un follow-up inadeguato. Affidarsi a un chirurgo esperto, pianificare accuratamente l’intervento e seguire scrupolosamente le indicazioni post-operatorie sono fattori essenziali per ottenere un risultato armonioso e naturale.
Quanto sono diffusi gli errori nel lifting facciale in Italia?
Secondo i dati della International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS), il 18% dei pazienti che si sottopone a lifting facciale richiede un intervento correttivo. I problemi più frequenti includono:
- Il 40% riguarda risultati estetici insoddisfacenti, con visi eccessivamente stirati o asimmetrici;
- Il 30% è legato a complicanze post-operatorie, come infezioni, cicatrici ipertrofiche o ematomi;
- Il 20% riguarda danni ai nervi facciali, con perdita di sensibilità o paralisi parziale del volto;
- Il 10% è dovuto alla scarsa informazione sui rischi reali dell’intervento.
Quando si configura la responsabilità medica per errori nel lifting facciale?
La responsabilità medica per errori nel lifting facciale si configura quando il paziente subisce un danno estetico o funzionale a causa di un errore chirurgico, di una negligenza nella gestione post-operatoria o di una mancata informazione sui rischi dell’intervento. Essendo un intervento di chirurgia estetica con finalità migliorative, il risultato deve essere prevedibile e proporzionato alle aspettative del paziente.
Uno degli errori più comuni nel lifting facciale riguarda l’eccessiva tensione dei tessuti, che può provocare un aspetto innaturale, con pelle troppo tirata e lineamenti alterati. La mancata armonizzazione dei risultati con la struttura anatomica del paziente può generare un difetto estetico evidente e difficilmente correggibile. Se il chirurgo applica una trazione eccessiva o asimmetrica, si può configurare una responsabilità per errore tecnico.
Un altro errore frequente è il danno ai nervi facciali, che può derivare da una dissezione chirurgica non accurata. In alcuni casi, ciò può portare a una paralisi temporanea o permanente di alcuni muscoli del volto, con conseguenze sia estetiche che funzionali. L’asimmetria facciale post-operatoria, se non transitoria, può rappresentare un elemento per dimostrare una responsabilità professionale.
Le cicatrici eccessivamente visibili sono un altro motivo di contenzioso. Anche se un lifting facciale comporta inevitabilmente delle incisioni, il chirurgo deve collocarle in punti strategici per renderle meno evidenti. Se la tecnica di sutura non è adeguata o se il medico non fornisce indicazioni precise sulla gestione della cicatrizzazione, il paziente può sviluppare cicatrici ipertrofiche o cheloidi. In questi casi, la responsabilità si configura quando il difetto estetico era evitabile con una corretta esecuzione dell’intervento.
Anche il post-operatorio è cruciale nella valutazione della responsabilità medica. Se il medico non fornisce indicazioni precise sulle cure da seguire, sulla gestione del gonfiore e sulla prevenzione di complicanze, il rischio di risultati insoddisfacenti aumenta. Infezioni non diagnosticate tempestivamente, necrosi cutanee o ematomi non drenati correttamente possono compromettere il successo dell’intervento.
Un aspetto fondamentale nella responsabilità per errori nel lifting facciale è il consenso informato. Il paziente deve essere informato sui limiti dell’intervento, sui tempi di guarigione e sulle possibili complicanze. Se il chirurgo non chiarisce realisticamente cosa aspettarsi o minimizza i rischi, si può configurare una violazione del diritto del paziente a una scelta consapevole.
Dal punto di vista legale, la responsabilità per errori nel lifting facciale rientra nell’ambito della responsabilità contrattuale, poiché il rapporto tra paziente e chirurgo estetico si basa su un’obbligazione di risultato. Il paziente deve dimostrare che l’intervento non ha raggiunto gli obiettivi prefissati e che ciò è dovuto a un errore medico, mentre il chirurgo deve provare di aver operato seguendo le linee guida della professione.
Nei procedimenti giudiziari, la consulenza tecnica d’ufficio (CTU) è determinante per stabilire se l’esito insoddisfacente sia il risultato di una complicanza inevitabile o di un errore evitabile. L’analisi peritale si concentra sulla proporzione del risultato rispetto alle aspettative, sulla tecnica chirurgica utilizzata e sulla gestione del decorso post-operatorio.
Il risarcimento per errori nel lifting facciale può includere il danno estetico, il danno biologico e il danno morale. Nei casi più gravi, in cui il paziente subisce danni permanenti, può essere riconosciuto anche un danno esistenziale. Se l’intervento ha causato un impatto psicologico significativo, con effetti sulla vita sociale o lavorativa del paziente, il risarcimento può essere più elevato.
Per ridurre il rischio di errori e di contenzioso medico-legale, il chirurgo deve adottare un approccio personalizzato, valutando attentamente la struttura anatomica del paziente e illustrando realisticamente i risultati ottenibili. L’uso di tecnologie avanzate, come la simulazione 3D per mostrare l’effetto dell’intervento prima della chirurgia, può migliorare la comunicazione con il paziente e ridurre il rischio di insoddisfazione. Un’accurata pianificazione chirurgica e una gestione post-operatoria attenta sono fondamentali per garantire il successo dell’intervento e ridurre il rischio di responsabilità professionale.
Quali leggi regolano il risarcimento per errori nel lifting facciale?
Le principali normative italiane che regolano la responsabilità in chirurgia estetica sono:
- Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017), che impone ai medici di sottoscrivere polizze assicurative per tutelare i pazienti;
- Articolo 2043 del Codice Civile, che disciplina il risarcimento per danno ingiusto;
- Articolo 2236 del Codice Civile, che stabilisce la responsabilità del medico per colpa grave;
- Articolo 590 del Codice Penale, che prevede sanzioni per lesioni personali colpose causate da negligenza sanitaria.
Quali sono gli esempi di risarcimenti ottenuti per lifting facciale sbagliato?
I risarcimenti ottenuti per un lifting facciale sbagliato dipendono dalla gravità del danno subito dal paziente, dall’impatto estetico e funzionale e dalla responsabilità del chirurgo o della clinica. Le richieste di risarcimento più frequenti riguardano risultati insoddisfacenti, complicanze mediche, danni permanenti ai nervi facciali e cicatrici evidenti.
Un esempio comune di risarcimento riguarda i lifting con esiti estetici innaturali o deformanti. Se il volto risulta eccessivamente tirato, asimmetrico o con un’espressione fissa e poco naturale, il paziente può richiedere un indennizzo per danno estetico e morale. In alcuni casi, i giudici hanno riconosciuto risarcimenti per pazienti costretti a sottoporsi a interventi correttivi a causa di un primo lifting mal eseguito.
Un altro caso tipico riguarda i risarcimenti ottenuti per lesioni ai nervi facciali. Se il chirurgo danneggia accidentalmente i nervi durante l’intervento, il paziente può subire paralisi parziali del volto, perdita di sensibilità o difficoltà nell’espressione facciale. In situazioni di danno permanente, i risarcimenti possono essere molto elevati, includendo sia il danno biologico che la perdita di qualità della vita.
Nei casi di cicatrici evidenti o mal posizionate, i pazienti hanno ottenuto risarcimenti per danno estetico quando le incisioni non sono state eseguite correttamente o la guarigione è stata compromessa da una tecnica di sutura inadeguata. Se le cicatrici sono molto visibili e alterano l’aspetto del paziente, il risarcimento può coprire sia il danno estetico che i costi di trattamenti correttivi come il laser o la chirurgia plastica secondaria.
Un altro esempio riguarda i risarcimenti per infezioni o complicanze post-operatorie mal gestite. Se il paziente sviluppa infezioni, necrosi della pelle o sieromi a causa di una cattiva gestione della fase post-operatoria, il chirurgo o la clinica possono essere ritenuti responsabili. Alcuni pazienti hanno ottenuto risarcimenti per infezioni che hanno compromesso il risultato dell’intervento e richiesto trattamenti invasivi per correggere il danno.
Nei casi più gravi, in cui il lifting ha causato danni permanenti o un peggioramento irreversibile dell’aspetto del paziente, i risarcimenti possono includere non solo il danno estetico e biologico, ma anche il danno psicologico. Se il paziente sviluppa ansia, depressione o perdita di fiducia nelle relazioni sociali e lavorative a causa dell’esito disastroso dell’intervento, il giudice può riconoscere un indennizzo per il disagio emotivo subito.
Il risarcimento ottenuto per un lifting facciale sbagliato dipende dalla documentazione medica, dalla perizia medico-legale e dall’entità del danno subito. I pazienti che dimostrano un errore evidente da parte del chirurgo o della struttura sanitaria possono ottenere un rimborso per danno estetico, biologico, morale e per le spese di eventuali interventi correttivi.
A chi rivolgersi per ottenere un risarcimento per lifting facciale sbagliato?
Affrontare un caso di malasanità estetica richiede il supporto di avvocati specializzati in risarcimenti per errori medici e chirurgia plastica. Un team legale esperto può:
- Analizzare la cartella clinica per individuare eventuali negligenze;
- Ottenere perizie medico-legali dettagliate, dimostrando il nesso tra errore chirurgico e danno subito;
- Gestire il contenzioso con la clinica estetica, garantendo la massima tutela dei diritti del paziente;
- Seguire tutte le fasi della causa civile e penale, aumentando le probabilità di ottenere un risarcimento adeguato.
Gli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità operano con specialisti in medicina legale e diritto sanitario per offrire il miglior supporto ai pazienti danneggiati da errori chirurgici. Affidarsi a professionisti esperti è fondamentale per ottenere giustizia e un risarcimento equo.
Se hai subito un danno a causa di un lifting facciale errato, non rimandare la tua richiesta di giustizia: il tempo per agire legalmente è limitato e un’azione tempestiva può fare la differenza tra ottenere un equo risarcimento o perdere il diritto alla tutela legale. Un intervento estetico non riuscito può avere conseguenze devastanti, non solo dal punto di vista estetico ma anche psicologico e funzionale. Cicatrici evidenti, tensione cutanea innaturale, danni ai nervi facciali o risultati del tutto diversi dalle aspettative possono compromettere la qualità della vita del paziente, minando la sua autostima e il benessere quotidiano.
Per questo motivo, è fondamentale rivolgersi a un avvocato esperto in malasanità estetica, capace di valutare il caso e individuare le responsabilità del chirurgo o della clinica. Il risarcimento può includere le spese per un intervento correttivo, il danno biologico, il danno morale per il disagio psicologico e il danno esistenziale legato alla compromissione della propria immagine e vita sociale.
Non trascurare i tuoi diritti: ogni giorno che passa può rendere più difficile ottenere le prove necessarie per dimostrare l’errore medico. Agisci ora per garantire giustizia e il massimo risarcimento possibile.
Qui di seguito tutti i riferimenti del nostro Studio Legale specializzato in risarcimento danni da errori medici: