Aneurisma Aortico Addominale: Il Risarcimento Danni

L’aneurisma dell’aorta addominale (AAA) è una dilatazione anomala e pericolosa del tratto addominale dell’aorta, l’arteria principale che porta il sangue dal cuore al resto del corpo. Quando non viene diagnosticato e trattato in tempo, può rompersi improvvisamente, provocando emorragia interna massiva e, nella maggior parte dei casi, la morte.

Secondo i dati del Ministero della Salute, l’aneurisma aortico addominale colpisce circa 80 persone ogni 100.000, con maggiore incidenza nei soggetti maschi over 65, fumatori o ipertesi. Tuttavia, oltre il 40% degli aneurismi addominali non viene diagnosticato in tempo, e in molti casi, i sintomi iniziali vengono scambiati per disturbi addominali comuni. Quando si verifica un errore nella diagnosi, nel monitoraggio o nella gestione clinica, le conseguenze possono essere letali o gravemente invalidanti.

In caso di mancata diagnosi, trattamento ritardato o errore chirurgico, il paziente o i suoi familiari hanno diritto a un risarcimento danni. In questo articolo vedremo quali sono gli errori più gravi, quando si configura la responsabilità medica, quali sono le normative di riferimento e come agire legalmente per ottenere giustizia.

Ma andiamo ora ad approfondire con gli avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità.

Cos’è l’aneurisma dell’aorta addominale e perché è pericoloso?

L’aneurisma dell’aorta addominale consiste in una dilatazione patologica dell’aorta inferiore. È spesso L’aneurisma dell’aorta addominale è una dilatazione anomala e progressiva di un tratto dell’aorta situato nella zona dell’addome, ovvero la principale arteria del corpo che trasporta il sangue dal cuore verso gli organi e gli arti inferiori. In condizioni normali, l’aorta ha un diametro di circa 2 cm, ma quando questo si allarga oltre i 3 cm si parla di aneurisma, e più cresce, maggiore è il rischio che si rompa.

La pericolosità dell’aneurisma risiede proprio nel fatto che può rimanere silente per anni, senza dare sintomi, fino a quando non si rompe improvvisamente. Una rottura dell’aorta addominale è un’emergenza medica gravissima, che provoca una massiccia emorragia interna e può condurre alla morte nel giro di pochi minuti, se non si interviene con un’operazione chirurgica immediata. Purtroppo, in molti casi, la rottura avviene prima che il paziente sia consapevole della presenza dell’aneurisma.

Tra i fattori di rischio principali ci sono l’età avanzata (soprattutto oltre i 65 anni), il fumo, l’ipertensione arteriosa, il colesterolo alto, la familiarità per malattie vascolari e l’aterosclerosi. Gli uomini sono più colpiti delle donne, ma quest’ultime, se sviluppano un aneurisma, presentano un rischio di rottura più alto.

L’aneurisma viene spesso scoperto casualmente durante ecografie o TAC addominali eseguite per altri motivi. Quando viene diagnosticato, è fondamentale monitorarne le dimensioni con controlli periodici. Un aneurisma sotto i 5 cm viene generalmente tenuto sotto osservazione; oltre questa soglia, o se cresce rapidamente, è indicata l’intervento chirurgico per prevenire la rottura. L’intervento può essere tradizionale (a cielo aperto) o endovascolare, con l’inserimento di una protesi tramite un catetere.

Ciò che rende l’aneurisma dell’aorta addominale particolarmente insidioso è l’assenza di sintomi nelle fasi iniziali. Alcuni pazienti, quando l’aneurisma è molto grande, possono avvertire un dolore profondo, persistente, nella schiena, nei fianchi o nell’addome, oppure percepire una pulsazione anomala. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il primo segnale può essere direttamente la rottura — con dolore improvviso, collasso, calo pressorio e perdita di coscienza.

In conclusione, l’aneurisma dell’aorta addominale è una patologia potenzialmente letale, ma prevenibile e curabile se diagnosticata in tempo. Per questo motivo, è fondamentale che i soggetti a rischio — in particolare uomini fumatori o ex fumatori over 65 — si sottopongano a controlli ecografici anche in assenza di sintomi. Individuare l’aneurisma prima della rottura può letteralmente salvare la vita.

Quali sono gli errori medici più gravi legati all’aneurisma aortico addominale?

Gli errori medici più gravi legati all’aneurisma aortico addominale si verificano principalmente nella fase diagnostica e in quella della gestione clinica, soprattutto in situazioni di urgenza. L’aneurisma dell’aorta addominale è una dilatazione patologica dell’arteria principale del corpo umano che, se non diagnosticata e trattata tempestivamente, può portare alla sua rottura, con esiti spesso fatali.

Uno degli errori più critici è la mancata diagnosi, in particolare nei pazienti sintomatici che si presentano in Pronto Soccorso con dolore addominale, lombare o pelvico. I sintomi possono essere vaghi e confusi con altre patologie come coliche renali, sciatica, diverticolite o problemi gastrointestinali. Se il medico non sospetta l’aneurisma e non prescrive tempestivamente un’ecografia o una TAC addominale con contrasto, può mancare l’opportunità di intervenire prima della rottura. Il ritardo diagnostico è spesso la causa più diretta del decesso in questi pazienti.

Un altro errore grave è la sottovalutazione di aneurismi già noti. In pazienti già diagnosticati con un aneurisma di piccole dimensioni, il mancato monitoraggio periodico tramite imaging, oppure la mancata programmazione di un intervento chirurgico quando il diametro supera i limiti critici (solitamente 5,5 cm negli uomini e 5 cm nelle donne), rappresenta una condotta negligente. Questo comportamento può esporre il paziente a un rischio prevedibile e prevenibile di rottura.

Anche durante l’intervento chirurgico o endovascolare, si possono verificare errori significativi. Tra questi, la scelta inappropriata della tecnica operatoria, l’utilizzo di endoprotesi non adatte alla morfologia del vaso, o la cattiva esecuzione dell’impianto. Complicanze come perdite endovascolari (endoleak), occlusioni arteriose o ischemie possono derivare da imperizia o mancanza di esperienza del chirurgo vascolare. In alcuni casi, il mancato riconoscimento di queste complicanze nel post-operatorio può portare a un rapido deterioramento delle condizioni del paziente.

La gestione inadeguata delle condizioni cliniche del paziente durante la fase acuta è un’altra fonte di responsabilità. In caso di rottura dell’aneurisma, la stabilizzazione emodinamica è fondamentale. Errori nella gestione dei liquidi, nella somministrazione di farmaci o nella tempistica dell’intervento possono compromettere irreversibilmente la sopravvivenza. Inoltre, nei casi in cui l’intervento venga ritardato a causa di inefficienze organizzative, mancanza di equipe disponibili o trasferimenti impropri tra strutture, la responsabilità può estendersi anche alla struttura sanitaria.

Anche il consenso informato ha un ruolo determinante. Il paziente con aneurisma deve essere informato dei rischi connessi al mancato trattamento, delle opzioni chirurgiche disponibili e delle eventuali complicanze legate all’intervento. Se il medico non fornisce una spiegazione chiara e documentata, si può configurare una violazione del diritto all’autodeterminazione del paziente.

In ambito giudiziario, la responsabilità medica si configura quando il comportamento sanitario non è stato conforme alle linee guida della chirurgia vascolare, e tale condotta ha avuto un ruolo causale nel verificarsi del danno. La consulenza tecnica d’ufficio (CTU) stabilisce se vi è stata una condotta colposa e se una diagnosi più tempestiva o una diversa gestione clinica avrebbero potuto modificare l’esito.

Il risarcimento può includere il danno biologico, il danno morale e, nei casi più gravi, anche quello esistenziale o la perdita del rapporto parentale in caso di decesso. L’importo riconosciuto varia in base all’età del paziente, alla gravità delle conseguenze e alla possibilità concreta di sopravvivenza con un trattamento adeguato.

Per prevenire la responsabilità medica, è fondamentale promuovere la formazione continua del personale sanitario, la diffusione delle linee guida aggiornate e l’adozione di protocolli di emergenza efficienti. Solo un approccio clinico attento, tempestivo e multidisciplinare può garantire diagnosi precoci, trattamenti efficaci e la sicurezza del paziente con aneurisma aortico addominale.

Quando si configura la responsabilità medica per aneurisma aortico non diagnosticato o mal gestito?

La responsabilità medico-sanitaria si configura quando:

  • Il medico non valuta correttamente i sintomi riferiti dal paziente;
  • Viene sottovalutato un quadro clinico sospetto (es. dolore addominale + ipotensione in paziente anziano);
  • Non vengono richiesti esami di primo livello (ecografia addominale) in presenza di fattori di rischio;
  • Si ritarda il ricovero o il trasferimento in un centro specializzato;
  • L’intervento chirurgico viene eseguito in modo inadeguato, provocando lesioni evitabili.

Anche la struttura sanitaria può essere ritenuta corresponsabile se non garantisce strumentazioni adeguate, personale esperto o corretta gestione post-operatoria.

Chi ha diritto al risarcimento e quali danni sono indennizzabili?

Il diritto al risarcimento spetta:

  • Al paziente sopravvissuto con danni permanenti: ad esempio, lesioni renali, paraplegia, disabilità neurologiche, invalidità civile;
  • Ai familiari del paziente deceduto, per perdita del rapporto parentale, dolore morale e danni patrimoniali.

I danni risarcibili includono:

  • Danno biologico (invalidità permanente o temporanea);
  • Danno morale ed esistenziale, per sofferenza psico-fisica e peggioramento della qualità della vita;
  • Danno patrimoniale: spese mediche, mancati guadagni, costi di assistenza;
  • Danno da perdita parentale, in caso di decesso, per coniuge, figli, fratelli e genitori.

Quali leggi regolano il risarcimento danni da aneurisma aortico?

Le norme giuridiche applicabili includono:

  • Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017): disciplina la responsabilità professionale sanitaria e impone copertura assicurativa per medici e strutture;
  • Articolo 2043 Codice Civile: riconosce il risarcimento per danno ingiusto da fatto illecito;
  • Articolo 1218 Codice Civile: responsabilità contrattuale per inadempimento;
  • Articoli 590 e 589 del Codice Penale: lesioni o omicidio colposo;
  • Codice Deontologico Medico, che impone obblighi di diligenza, prudenza e informazione al paziente.

Esempi di risarcimenti ottenuti per aneurisma non diagnosticato o trattato male

  • Caso di uomo di 67 anni dimesso con diagnosi di “colica addominale”: deceduto 24 ore dopo per rottura di aneurisma aortico.
    Risarcimento ai familiari: 680.000 euro.
  • Caso di donna di 62 anni con aneurisma noto non operato nonostante crescita progressiva: esplosione improvvisa e morte in casa.
    Risarcimento: 720.000 euro.
  • Caso di paziente sottoposto a EVAR (endoprotesi) mal posizionata, con danni renali irreversibili.
    Risarcimento: 540.000 euro.

A chi rivolgersi per ottenere il risarcimento?

Affrontare un caso di malasanità per aneurisma aortico richiede esperienza specifica in ambito legale e medico-legale. Gli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità, insieme a medici legali, specialisti in chirurgia vascolare e esperti in responsabilità sanitaria, offrono:

  • Analisi della documentazione clinica e verifica del comportamento medico;
  • Perizia medico-legale che individua il nesso tra errore e danno;
  • Gestione del contenzioso civile o penale, fino all’ottenimento del risarcimento;
  • Assistenza anche in trattative extragiudiziali con le compagnie assicurative.

Conclusioni:

Quando si tratta di aneurisma aortico addominale, ogni minuto conta. E così anche sul piano legale: la tempestività nella raccolta delle prove è cruciale. Se ritieni che tu o un tuo familiare siate stati vittime di una diagnosi tardiva, di un intervento errato o di una gestione sanitaria negligente, non aspettare.

Contatta subito gli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità per una valutazione gratuita e riservata del tuo caso. La tua salute e i tuoi diritti meritano giustizia.

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