Introduzione: la via breve (ma non sempre semplice) per ottenere giustizia
Quando un paziente subisce un danno da errore medico, uno degli strumenti più importanti – e spesso meno compresi – è la mediazione civile obbligatoria.
È il primo passo legale da compiere prima di avviare una vera causa in tribunale. Serve a cercare un accordo tra il paziente danneggiato e la struttura sanitaria o il medico, senza lungaggini giudiziarie.

Ma quanto dura? È solo una formalità? Oppure può davvero risolvere il caso?
Molti si chiedono:
- Quanto tempo richiede una mediazione per malasanità?
- In cosa consiste?
- Quali sono i vantaggi?
- Cosa succede se fallisce?
- Chi la gestisce?
- E soprattutto: quando conviene e quando no?
In questo articolo rispondiamo in modo chiaro e dettagliato, con l’aiuto della normativa aggiornata, delle prassi forensi e della competenza degli Avvocati specializzati in Risarcimenti per Danni da Malasanità.
Ma andiamo ora ad approfondire con gli avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità.
Cos’è esattamente la mediazione civile?
La mediazione è una procedura extragiudiziale, prevista dal D.lgs. 28/2010, che ha lo scopo di:
- Evitare il processo, quando possibile
- Facilitare l’accordo tra le parti
- Ridurre i costi e i tempi della giustizia
📌 Nei casi di responsabilità medica, è obbligatoria per legge.
Non si può iniziare una causa civile senza prima aver tentato la mediazione.
Quando è obbligatoria la mediazione nei casi di malasanità?
Nei casi di malasanità, la mediazione è obbligatoria per legge prima di iniziare una causa civile ordinaria quando si chiede un risarcimento danni a medici, ospedali, cliniche o strutture sanitarie. Questo passaggio è previsto dal Decreto Legislativo n. 28 del 2010, che ha introdotto la mediazione civile come condizione di procedibilità per alcune controversie, tra cui proprio la responsabilità sanitaria.
In pratica, non si può avviare direttamente una causa in tribunale per ottenere un risarcimento se prima non si è tentata una procedura di mediazione presso un organismo accreditato dal Ministero della Giustizia. La mediazione è quindi un passaggio obbligato, ma non definitivo: serve per cercare un accordo amichevole tra le parti prima di arrivare davanti al giudice. Solo se il tentativo fallisce, si potrà poi iniziare la causa civile.
La mediazione è obbligatoria:
- ✅ Quando si chiede un risarcimento per danni alla salute da errore medico
- ✅ Quando si agisce contro una struttura sanitaria pubblica o privata (ospedali, cliniche, RSA, ASL)
- ✅ Quando si coinvolgono i medici dipendenti o liberi professionisti per negligenza, imperizia, omissioni
- ✅ Anche se si tratta di un decesso sospetto e i familiari vogliono avviare una richiesta di risarcimento
La procedura si attiva con un’istanza scritta all’organismo di mediazione, nella quale si indicano le parti coinvolte, il tipo di danno, e l’oggetto della richiesta. A quel punto, viene fissato un primo incontro entro 30 giorni, durante il quale le parti, assistite dai propri avvocati, decidono se proseguire la mediazione oppure interromperla. Se nessun accordo viene raggiunto, l’organismo redige un verbale di mancato accordo, che dà il via libera per iniziare la causa civile.
Attenzione: la mediazione non è un semplice incontro informale, ma una procedura regolamentata, e deve essere seguita da un avvocato, perché la legge lo impone nei casi di responsabilità medica. Inoltre, è importante ricordare che la mancata partecipazione ingiustificata di una delle parti può comportare sanzioni e conseguenze negative in giudizio, come il pagamento delle spese processuali.
Un’eccezione importante riguarda i casi in cui si attiva un Accertamento Tecnico Preventivo (ATP): se si sceglie di iniziare il procedimento con un ATP, la mediazione non è obbligatoria, perché la perizia anticipata del giudice assolve già alla funzione di confronto preliminare.
In sintesi, quando è obbligatoria la mediazione nei casi di malasanità?
- ✅ Sempre, prima di avviare una causa civile per richiesta di risarcimento danni da errore medico o sanitario
- ✅ Quando si agisce contro ospedali pubblici o privati, medici, ASL, strutture convenzionate
- ✅ È condizione di procedibilità obbligatoria, prevista dalla legge
- ✅ Deve essere svolta presso un organismo accreditato e con l’assistenza di un avvocato
- ✅ La mediazione può concludersi con un accordo o con un verbale di mancato accordo
- ❌ Non è obbligatoria se si sceglie l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) come prima azione
La mediazione è un passaggio tecnico, non una perdita di tempo: spesso consente di trovare un accordo con l’ospedale o l’assicurazione senza affrontare un lungo processo, risparmiando tempo, soldi e stress. Per affrontarla nel modo corretto è fondamentale essere assistiti da un avvocato esperto e supportati da una perizia medico-legale chiara e solida.
Quanto dura in media una procedura di mediazione per malasanità?
La durata di una procedura di mediazione per malasanità, in Italia, è regolata dalla legge ed è pensata per essere rapida e contenuta nei tempi, proprio perché rappresenta un’alternativa al processo civile, molto più lungo e complesso. In media, la mediazione si conclude entro 90 giorni dalla data del primo incontro, ma la durata effettiva può variare in base alla disponibilità delle parti, alla complessità del caso e alla volontà di trovare un accordo.
La tempistica ordinaria prevede questi passaggi:
- 📝 Presentazione della domanda di mediazione all’organismo scelto (accreditato dal Ministero della Giustizia)
- 📅 Convocazione delle parti per il primo incontro entro 30 giorni dal deposito della domanda
- 🤝 Se le parti accettano di procedere oltre il primo incontro, la mediazione si svolge nei successivi 60 giorni, con uno o più incontri aggiuntivi
- 📃 La procedura si conclude con un verbale di accordo o di mancato accordo, che può essere redatto anche nello stesso giorno del primo incontro, se le parti decidono di non proseguire
In sintesi, se le parti non intendono trattare o non si presentano, la mediazione può chiudersi in una sola giornata, con il semplice verbale di mancato accordo che consente di passare alla causa civile. Se invece le parti vogliono cercare una soluzione, possono svolgersi due o tre incontri, distribuiti in alcune settimane, sempre all’interno del limite massimo di 90 giorni dalla data del primo incontro, salvo proroghe concordate.
Il mediatore, che è una figura terza e imparziale, ha il compito di favorire il dialogo e facilitare la trattativa, ma non prende decisioni vincolanti. Il risultato dipende esclusivamente dalla disponibilità delle parti (paziente o familiari da un lato, ospedale o assicurazione dall’altro) a raggiungere un’intesa economica.
In sintesi, quanto dura in media una mediazione per malasanità?
- ⏳ Durata media: da 1 giorno a 90 giorni, in base alla disponibilità delle parti
- 📅 Il primo incontro va fissato entro 30 giorni dalla richiesta di mediazione
- 🧾 La procedura si conclude entro 90 giorni dal primo incontro, salvo proroghe condivise
- 🤝 Se si raggiunge un accordo, si firma un verbale con valore legale
- ❌ Se non si trova un’intesa, si redige un verbale di mancato accordo e si può iniziare la causa civile
In conclusione, la mediazione è un passaggio rapido, economico e spesso efficace: molte controversie per malasanità si risolvono proprio in questa sede, evitando il processo, a patto di arrivarci preparati, con un avvocato esperto e una perizia medico-legale ben fatta, in grado di dimostrare in modo chiaro la responsabilità sanitaria.
Come si svolge una mediazione per errore medico?
Una mediazione per errore medico è una procedura obbligatoria prevista dalla legge italiana nei casi in cui un paziente (o i suoi familiari) intende chiedere un risarcimento per danni da malasanità. Non si tratta di un processo, ma di un incontro formale gestito da un mediatore imparziale, con l’obiettivo di tentare una composizione amichevole del conflitto tra il paziente danneggiato e la struttura sanitaria (pubblica o privata), o i medici coinvolti. È un passaggio che va affrontato con attenzione, perché può portare a una soluzione più veloce, economica e riservata rispetto a un’azione giudiziaria.
Il procedimento si articola in fasi ben precise, stabilite dal D.Lgs. 28/2010:
- 📝 Presentazione della domanda di mediazione
Il paziente (o il suo avvocato) presenta l’istanza presso un organismo di mediazione accreditato. La domanda deve indicare chiaramente: chi sono le parti coinvolte (es. ospedale, medico, ASL), cosa è accaduto, qual è il danno subito, e qual è la richiesta economica o risarcitoria. - 📅 Convocazione del primo incontro
L’organismo di mediazione, entro 30 giorni dal deposito della domanda, convoca tutte le parti a un primo incontro, indicando luogo, data e ora. La partecipazione è obbligatoria per legge e deve avvenire con l’assistenza di un avvocato. - 🤝 Svolgimento del primo incontro
Il primo incontro ha lo scopo di verificare se le parti vogliono davvero tentare la mediazione. Il mediatore spiega le regole del procedimento, i vantaggi della risoluzione stragiudiziale e i tempi previsti. Se anche solo una delle parti dichiara di non voler proseguire, si redige un verbale di mancato accordo e la procedura si chiude. - 🧾 Fase negoziale (se si decide di proseguire)
Se entrambe le parti accettano di proseguire, il mediatore organizza uno o più incontri successivi in cui le parti, con l’assistenza dei rispettivi avvocati, espongono le proprie posizioni. È possibile presentare documentazione medica, relazioni medico-legali e proposte economiche. Il mediatore non decide, ma facilita il dialogo e può proporre soluzioni di compromesso. - ✍️ Verbale di accordo o mancato accordo
Se si raggiunge un’intesa, le parti sottoscrivono un verbale di accordo, che ha valore legale di titolo esecutivo, cioè può essere fatto valere come se fosse una sentenza. Se invece non si arriva a un’intesa, si redige un verbale di esito negativo: a quel punto, il paziente è libero di iniziare una causa civile ordinaria.
La mediazione per malasanità può essere utile anche per ottenere risarcimenti parziali o personalizzati, evitando i costi e i tempi di un processo. Tuttavia, per affrontarla in modo efficace, è fondamentale arrivare preparati: serve una perizia medico-legale indipendente, una valutazione del danno, e una strategia chiara condivisa con il proprio avvocato.
In sintesi, come si svolge una mediazione per errore medico?
- ✅ Si presenta la domanda all’organismo di mediazione accreditato
- 📅 L’organismo convoca le parti entro 30 giorni per il primo incontro
- ⚖️ Le parti devono partecipare con l’avvocato (è obbligatorio per legge)
- 🤝 Il mediatore spiega il procedimento e verifica la volontà di mediare
- 📄 Se le parti accettano, si svolgono ulteriori incontri di trattativa
- ✍️ Si chiude con un verbale di accordo (con valore legale) oppure di mancato accordo
- 🧑⚖️ In caso di esito negativo, si può iniziare la causa civile
La mediazione è spesso una occasione concreta per ottenere un risarcimento rapido e ridurre l’impatto emotivo ed economico di un processo. Per sfruttarla al meglio, è essenziale farsi seguire da professionisti esperti in responsabilità sanitaria, capaci di sostenere il confronto con prove solide e obiettivi chiari.
Chi partecipa alla mediazione?
- Il paziente danneggiato, assistito da un avvocato
- Il legale dell’ospedale o dell’assicurazione
- Il mediatore civile, imparziale e iscritto in appositi elenchi
- Eventualmente: medico legale di parte o perito di parte avversa
Cosa succede se la mediazione ha esito positivo?
Si firma un accordo vincolante, che ha lo stesso valore di una sentenza.
Il paziente ottiene il risarcimento concordato in tempi rapidi.
Niente udienze, niente tribunale, niente spese giudiziarie.
💡 È la via più veloce e meno stressante per chi ha subìto un danno ma non vuole anni di processo.
Cosa succede se la mediazione per malasanità fallisce?
Se la mediazione per malasanità fallisce, ovvero se le parti non raggiungono un accordo durante il tentativo obbligatorio di conciliazione, il procedimento si conclude con un verbale di mancato accordo. Questo documento è fondamentale perché certifica che il tentativo è stato effettuato secondo la legge e consente finalmente di iniziare la causa civile ordinaria per richiedere il risarcimento del danno.
Il fallimento della mediazione può avvenire in vari modi:
- ❌ Se una delle parti non si presenta all’incontro senza giustificato motivo
- ❌ Se le parti si presentano ma non vogliono proseguire oltre il primo incontro
- ❌ Se si svolgono uno o più incontri, ma non si riesce a trovare un accordo sul risarcimento o sulle responsabilità
Una volta firmato il verbale di esito negativo, il paziente (o i familiari della vittima) può, tramite il proprio avvocato, depositare l’atto di citazione presso il Tribunale civile. Da quel momento inizia il vero e proprio processo, con tutte le fasi classiche: costituzione delle parti, richiesta di prove, nomina del consulente tecnico d’ufficio (CTU), udienze, e infine sentenza.
Anche se la mediazione fallisce, resta un passaggio utile perché:
- 🗂️ Costituisce condizione di procedibilità: senza questo passaggio, il giudice respingerebbe la causa
- 📋 Produce un verbale formale, che può contenere informazioni utili anche per la successiva azione in giudizio
- ⏳ Serve a interrompere la prescrizione del diritto al risarcimento (come previsto dalla legge)
- 💬 A volte consente di valutare le reali intenzioni dell’ospedale o dell’assicurazione, anche se non si arriva a un accordo
È importante sapere che la mediazione fallita non pregiudica il diritto al risarcimento. La causa può comunque avere esito positivo, a condizione che ci siano solide prove tecniche (perizia medico-legale) e una strategia processuale ben impostata. Inoltre, anche dopo l’avvio del processo, le parti possono trovare un accordo in qualunque momento, interrompendo il giudizio con una transazione.
In sintesi, cosa succede se la mediazione per malasanità fallisce?
- 📝 Si redige un verbale di mancato accordo, firmato da tutte le parti
- ⚖️ Il danneggiato può finalmente iniziare una causa civile ordinaria
- ⛔ La mancata conciliazione non blocca il diritto al risarcimento
- 📄 Il verbale di mediazione serve come prova del tentativo obbligatorio eseguito
- 📅 La prescrizione resta interrotta: il tempo per agire in giudizio si riattiva dopo
- 🧑⚖️ In ogni momento, anche in tribunale, le parti possono trovare un accordo stragiudiziale
In conclusione, se la mediazione non porta a un’intesa, non è una sconfitta: è un passaggio previsto per legge, utile e necessario, che apre la strada al giudizio civile. Per affrontare bene la fase successiva è essenziale avere al proprio fianco un avvocato esperto in malasanità e una perizia medico-legale solida, perché solo così si potrà dimostrare la responsabilità dell’ospedale e ottenere un risarcimento vero e giusto.
È possibile ottenere il risarcimento direttamente in mediazione?
Sì, se la struttura sanitaria o l’assicurazione accettano le proprie responsabilità, si può:
- Definire l’importo del danno
- Concordare tempi e modalità di pagamento
- Evitare il processo
🎯 Questo accade più spesso di quanto si pensi, specialmente quando la perizia medico-legale del paziente è solida e documentata.
Quali sono i costi della mediazione in casi di malasanità?
I costi della mediazione nei casi di malasanità sono regolati da precise tariffe stabilite dal Ministero della Giustizia e dipendono dal valore economico della controversia, cioè da quanto il paziente o i familiari chiedono come risarcimento. La mediazione è obbligatoria prima di iniziare una causa civile in materia sanitaria, ma non è gratuita: prevede un contributo per l’organismo di mediazione e, se si va oltre il primo incontro, anche onorari per l’avvocato e spese accessorie.
Ecco nel dettaglio quali voci di costo si devono considerare:
🔸 1. Spese di avvio (fisse)
All’atto della presentazione della domanda di mediazione (o dell’adesione, se si è la parte convocata), ogni parte deve versare una quota di avvio. È una cifra fissa stabilita dal decreto ministeriale:
- Circa € 40–€ 60 + IVA per controversie fino a 250.000 euro
- Circa € 80 + IVA per controversie oltre i 250.000 euro
🔸 2. Indennità di mediazione (variabile)
Se le parti decidono di proseguire oltre il primo incontro, ciascuna parte deve pagare un’indennità proporzionata al valore della causa:
Valore del risarcimento richiesto | Costo per parte (stima indicativa) |
---|---|
Fino a € 5.000 | ~ € 65–€ 100 |
Da € 5.001 a € 25.000 | ~ € 130–€ 260 |
Da € 25.001 a € 250.000 | ~ € 260–€ 900 |
Oltre € 250.000 | può superare € 1.000 a testa |
Gli importi aumentano se le parti raggiungono un accordo (fino al 25% in più), ma spesso sono suddivisi tra le parti, se concordato.
🔸 3. Compenso dell’avvocato
In mediazione è obbligatoria la presenza dell’avvocato, quindi va considerato anche l’onorario per la consulenza legale. Alcuni professionisti prevedono tariffe fisse per la fase di mediazione (es. € 300–€ 700), altri applicano una percentuale in caso di successo (“a risultato”), soprattutto se poi si prosegue in giudizio.
🔸 4. Costi eventuali per perizia medico-legale
Anche se non obbligatoria durante la mediazione, una perizia medico-legale di parte può essere richiesta dal proprio avvocato per sostenere la trattativa e dare maggiore forza alla richiesta. I costi variano molto:
- Perizia semplice: € 300–€ 600
- Perizia approfondita con visita ed esame cartella clinica: € 800–€ 2.000
🔸 5. Esenzioni e agevolazioni fiscali
- Se il reddito è basso, è possibile chiedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato per la mediazione.
- Se si raggiunge un accordo, non si pagano l’imposta di registro né bolli entro certi limiti.
- La mediazione può anche interrompere la prescrizione e ridurre i costi futuri della causa.
In sintesi: Quali sono i costi della mediazione per malasanità?
- 💰 Spese fisse di avvio: ~ € 40–80 + IVA per parte
- 📊 Indennità proporzionale al valore della lite: da € 65 a oltre € 1.000 per parte
- ⚖️ Compenso per l’avvocato: da € 300 in su, anche a percentuale
- 🧾 Perizia medico-legale (opzionale ma consigliata): da € 300 a oltre € 1.500
- 🎯 Totale stimato: dai € 400 ai € 2.000, a seconda della complessità
- ✅ Possibili agevolazioni fiscali e gratuità in caso di reddito basso
In conclusione, la mediazione per malasanità ha un costo, ma è comunque molto più economica di una causa giudiziaria, che può durare anni e comportare spese ben più alte. Con una buona strategia e l’aiuto di un avvocato esperto e un medico legale qualificato, si può trasformare la mediazione in un’opportunità reale per ottenere un risarcimento rapido e sostenibile.
Quando conviene la mediazione?
Conviene quando:
- Il danno è certo, documentato e riconoscibile
- Il paziente vuole evitare anni di processo
- L’assicurazione dell’ospedale è collaborativa
- Si dispone di una perizia medico-legale forte
- L’obiettivo è ottenere giustizia senza entrare in aula
Cosa fanno gli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità nella fase di mediazione?
La mediazione è una procedura tecnica, non un semplice incontro. Serve preparazione, strategia, competenza.
Gli avvocati specializzati in malasanità:
- Predispongono tutta la documentazione clinica
- Affidano l’analisi a un medico legale esperto
- Formulano una richiesta economica corretta e motivata
- Rappresentano il paziente in ogni incontro
- Gestiscono il confronto con assicurazioni e strutture
- Chiudono l’accordo nei limiti legali, fiscali e sanitari
📌 Non c’è improvvisazione. C’è preparazione e metodo.
Conclusione: mediazione rapida, ma solo con chi sa come usarla
La mediazione non è una scorciatoia banale. È una procedura delicata che, se gestita da esperti, può portare a un risarcimento pieno in pochi mesi.
Ma serve:
- Un avvocato che conosca bene la responsabilità medica
- Un medico legale che certifichi il danno
- Una strategia chiara, documentata, autorevole
Con il giusto team, anche un danno grave può essere risarcito senza passare per un’aula di tribunale.
Qui di seguito tutti i riferimenti del nostro Studio Legale specializzato in risarcimento danni da errori medici: