Quanto costa fare causa all’ospedale?

Introduzione: il diritto alla salute non dovrebbe avere un prezzo, ma la giustizia ha un costo. Quanto?

Hai subito un danno durante un ricovero, un intervento, una visita o un parto.
Hai scoperto che quell’errore poteva essere evitato.
Vuoi chiedere giustizia. Ma subito sorge una domanda concreta, diretta, ineludibile:

“Quanto mi costa fare causa all’ospedale?”

Molti rinunciano a far valere i propri diritti per paura dei costi legali. Temono di non poterselo permettere. Non sanno se ci sono alternative.
Ma il costo di non agire può essere molto più alto: perdere il diritto al risarcimento, alla verità, alla dignità.

In questo articolo analizziamo:

  • Le voci di costo reali per una causa di malasanità
  • Le differenze tra processo e mediazione
  • I costi anticipati e quelli solo a esito positivo
  • Gli strumenti per tutelarsi senza rischiare
  • E come lavorano gli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità per offrire tutela concreta

Ma andiamo ora ad approfondire con gli avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità.

Quali sono i costi principali per fare causa per malasanità?

Fare causa per malasanità comporta una serie di costi legali, tecnici e procedurali che devono essere valutati con attenzione prima di iniziare un’azione giudiziaria. Il processo civile per ottenere un risarcimento da un ospedale o un medico può durare anche diversi anni, ed è quindi importante sapere quali spese si affrontano, da cosa dipendono e come possono essere gestite. I costi possono variare molto in base alla complessità del caso, alla gravità del danno, alla durata del giudizio, al numero di consulenze tecniche richieste e alla strategia legale scelta. Vediamo quali sono le voci principali.

📄 1. Perizia medico-legale di parte
È il primo costo tecnico e uno dei più importanti. Serve per dimostrare che c’è stato un errore medico e per quantificare il danno.

  • Costo medio: da € 500 a oltre € 2.000, in base alla complessità del caso
  • Include: analisi della cartella clinica, visita del paziente, relazione scritta
  • È indispensabile: senza una perizia, non si può costruire una causa solida

⚖️ 2. Onorari dell’avvocato
L’assistenza legale è fondamentale per impostare correttamente la causa e seguire tutte le fasi del processo.

  • Gli avvocati possono applicare tariffe fisse, orarie o percentuali sul risarcimento
  • In media: da € 1.000 a € 5.000 per una causa civile completa, ma molto dipende dalla durata e complessità
  • Alcuni avvocati offrono patti “a risultato”, cioè compensi solo in caso di vittoria o accordo

🧑‍⚕️ 3. Consulenza tecnica d’ufficio (CTU)
Il giudice nomina quasi sempre un consulente tecnico (medico legale o specialistico) per valutare il caso in modo imparziale.

  • Le parti anticipano il compenso al CTU, che può andare da € 800 a oltre € 3.000
  • Le spese vengono poi rimborsate dalla parte soccombente se si vince la causa

🧾 4. Contributo unificato
È una tassa obbligatoria per depositare l’atto di citazione in tribunale.

  • L’importo varia in base al valore economico della causa:
    Fino a € 5.000: circa € 43
    Fino a € 25.000: circa € 98
    Fino a € 250.000: circa € 518
    Oltre € 250.000: circa € 759 o più

🔍 5. Mediazione civile obbligatoria
Prima della causa civile, è obbligatorio tentare una mediazione. Anche questo passaggio ha costi.

  • Spese di avvio: € 40–80 + IVA per parte
  • Indennità proporzionale al valore della lite: € 65 a oltre € 1.000 per parte
  • Se si raggiunge un accordo, si evitano altri costi di processo

📉 6. Eventuali costi per testimoni, trascrizioni o traduzioni
Se il caso richiede testimonianze, documenti in lingua straniera, trascrizione di perizie, vanno preventivati costi extra.

  • Variabili: da poche decine a diverse centinaia di euro, a seconda dei servizi richiesti

🛡️ 7. Rischi in caso di soccombenza
Chi perde una causa può essere condannato a pagare le spese legali della controparte, incluse parcelle degli avvocati e consulenze. È un rischio concreto, soprattutto nei casi borderline o senza prove forti.

In sintesi: quali sono i costi principali per fare causa per malasanità?

  • 📄 Perizia medico-legale di parte: € 500 – € 2.000+
  • ⚖️ Avvocato specializzato: € 1.000 – € 5.000+ (a forfait o a percentuale)
  • 👨‍⚕️ CTU nominato dal giudice: € 800 – € 3.000+ (anticipati dalle parti)
  • 🧾 Contributo unificato: da € 43 a oltre € 750
  • 🤝 Mediazione obbligatoria: € 100 – € 1.500 a seconda del valore della lite
  • 🔍 Spese accessorie: testimoni, traduzioni, trascrizioni
  • Rischio spese della controparte, in caso di sconfitta

In conclusione, fare causa per malasanità comporta un impegno economico significativo, ma può essere gestito con una buona pianificazione e con il supporto di professionisti esperti. In alcuni casi, è possibile chiedere il patrocinio a spese dello Stato, o valutare accordi con l’avvocato per posticipare i costi in base all’esito. L’importante è partire con basi solide: una perizia chiara, prove ben raccolte e una strategia legale precisa. Solo così si può affrontare il percorso con buone possibilità di successo e con il giusto controllo dei costi.

Chi anticipa le spese?

Spesso, l’avvocato può anticipare tutti i costi tecnici e legali, in particolare:

  • Costi di perizia
  • Spese di mediazione
  • Contributo unificato

📌 Molti studi legali di settore operano con il sistema “a esito positivo”, cioè:

  • Nessun anticipo
  • Pagamento solo in caso di vittoria
  • Percentuale sul risarcimento ottenuto (generalmente 10%–30%)

🎯 Questo consente anche ai pazienti in difficoltà economica di ottenere giustizia.

Ci sono alternative più economiche alla causa?

Sì: la mediazione obbligatoria.

⚖️ Costi mediazione:

  • Spese di avvio: € 40 – € 200
  • Spese di mediazione: € 200 – € 1.500
  • Durata: 3–6 mesi
  • Possibile accordo senza processo

📌 Con una buona perizia, il risarcimento si può ottenere già in mediazione, a costi molto inferiori.

Se perdo la causa contro l’ospedale, cosa rischio economicamente?

Se perdi una causa per malasanità contro un ospedale, il rischio economico principale riguarda il fatto che potresti essere condannato a pagare le spese legali della controparte, oltre a perdere tutto l’investimento fatto per la tua azione (perizie, avvocato, contributi versati, eventuali consulenze tecniche). Questo accade perché, in base al principio della soccombenza, chi perde una causa civile è tenuto a rimborsare all’altra parte le spese sostenute per difendersi. È quindi fondamentale valutare bene, prima di iniziare un processo, la forza delle prove, i costi preventivabili e i rischi di esito negativo.

Ecco nel dettaglio quali sono i principali rischi economici se perdi la causa contro l’ospedale:

💸 1. Spese legali della controparte
Il giudice, se ti dà torto, può ordinarti di pagare le spese sostenute dall’ospedale o dalla compagnia assicurativa per difendersi. Queste includono:

  • Parcelle dell’avvocato
  • Costi per la consulenza tecnica di parte (CTP)
  • Spese vive e documentate

L’importo può variare da qualche migliaio fino a decine di migliaia di euro, a seconda della durata della causa, del valore del risarcimento richiesto e del numero di atti processuali.

📄 2. Spese sostenute da te che non recuperi
Anche se perdi, dovrai comunque pagare tutte le spese che hai sostenuto per portare avanti la causa:

  • Perizia medico-legale di parte: in media da € 500 a oltre € 2.000
  • Avvocato: parcelle o compensi fissi, salvo accordi a percentuale
  • Contributo unificato (la tassa per iniziare il giudizio): da € 43 a oltre € 750
  • Spese per mediazione (se fallita): costi iniziali e indennità
  • CTU nominato dal giudice: anche se pagato in parte da entrambe le parti, se perdi potresti dover rimborsare tutto

Queste spese non vengono restituite, neppure parzialmente, se il giudice respinge la tua domanda.

⚠️ 3. Condanna alle spese aggravata (se hai agito con leggerezza)
In casi rari, se il giudice ritiene che tu abbia agito in modo temerario o senza basi reali (cioè con una causa infondata, costruita male o senza prove), può disporre una condanna più severa, con una maggiorazione delle spese o addirittura un risarcimento dei danni alla controparte per lite temeraria.

🔁 4. Possibilità di appello = ulteriori costi
Se perdi in primo grado e decidi di fare ricorso in appello, dovrai affrontare nuovi costi:

  • Nuovi onorari legali
  • Nuovo contributo unificato
  • Nuove perizie e difese tecniche
    Tutto con il rischio, se perdi anche in appello, di pagare ancora più spese alla controparte.

🔐 5. Possibili misure esecutive se non paghi
Se sei condannato a pagare le spese e non lo fai, l’ospedale o l’assicurazione possono agire legalmente contro di te per recuperare le somme:

  • Con pignoramenti su conto corrente
  • Con azioni esecutive su beni mobili o immobili
  • Con iscrizione di ipoteca

In sintesi: cosa rischi economicamente se perdi la causa per malasanità?

  • 💼 Devi pagare le spese dell’ospedale o della compagnia assicurativa
  • 🧾 Perdi tutte le spese sostenute da te (perizia, avvocato, mediazione, CTU)
  • ⚖️ Rischi una condanna per lite temeraria, se la causa era infondata
  • 🔁 Affronti nuovi costi se ricorri in appello
  • Se non paghi, possono esserci azioni esecutive (pignoramenti)

In conclusione, perdere una causa per malasanità può comportare conseguenze economiche importanti, soprattutto se il caso è complesso o se la richiesta di risarcimento è molto alta. Per questo è fondamentale valutare il rischio fin dall’inizio, con l’aiuto di un avvocato esperto e di un medico legale di fiducia. Solo così si può costruire un’azione credibile, evitare brutte sorprese e, se necessario, scegliere strade alternative (come una mediazione ben gestita o un accordo extragiudiziale) per ottenere comunque giustizia.

Quanto può valere un risarcimento per malasanità?

Il valore di un risarcimento per malasanità può variare da poche migliaia di euro fino a centinaia di migliaia, o in casi estremi anche oltre il milione di euro, a seconda della gravità dell’errore sanitario, del danno causato alla salute o alla vita del paziente, e delle circostanze specifiche (età, lavoro, conseguenze personali e familiari). Non esiste un importo fisso, perché ogni caso viene valutato individualmente in base a criteri giuridici e medico-legali precisi. Per stabilire quanto “vale” un risarcimento, si considera non solo la sofferenza fisica o morale, ma anche l’impatto economico e sociale che l’evento ha avuto sulla vita del danneggiato e dei suoi familiari.

Il valore del risarcimento si basa sulla somma di più voci di danno, ciascuna delle quali può essere oggetto di valutazione tecnica e legale:

🩺 1. Danno biologico (fisico o psichico)
È il cuore del risarcimento: riguarda il danno permanente o temporaneo alla salute (menomazioni, invalidità, dolori cronici, disturbi mentali, ecc.).

  • Il danno viene misurato in punti percentuali di invalidità, da 1 a 100
  • A ogni punto corrisponde un valore economico, stabilito da tabelle nazionali o locali
  • Esempio: 10 punti di invalidità per una lesione lieve possono valere da € 8.000 a € 15.000; 70 punti per un danno grave, da € 300.000 in su

🧠 2. Danno morale e da sofferenza
È un risarcimento per la sofferenza interiore, l’angoscia, lo stress legati all’evento. Viene spesso riconosciuto in aggiunta al danno biologico.

  • È valutato in proporzione al danno fisico
  • Può aumentare il risarcimento anche del 25–50%

💼 3. Danno patrimoniale (perdita economica)
Include tutto ciò che il paziente ha speso o perso economicamente a causa dell’errore:

  • Spese mediche future
  • Perdita di reddito da lavoro
  • Costo per assistenza continuativa
  • Adattamenti della casa o veicoli
    Questa voce può valere decine di migliaia di euro, soprattutto se il paziente non può più lavorare.

🕊️ 4. Danno da morte (per i familiari)
Se l’errore ha causato il decesso del paziente, i familiari possono ottenere:

  • Risarcimento per perdita del rapporto affettivo (da € 30.000 a oltre € 300.000 a persona, in base a legame, età e convivenza)
  • Danno patrimoniale se la vittima era fonte di reddito
  • Rimborso delle spese funerarie

📈 5. Danno da perdita di chance
È un danno “indiretto”: si risarcisce quando l’errore non ha causato il danno direttamente, ma ha tolto al paziente la possibilità concreta di salvarsi o guarire, ad esempio per un ritardo diagnostico. Anche in questo caso, i risarcimenti possono andare da € 10.000 a oltre € 100.000, a seconda delle probabilità perdute.

In sintesi: quanto può valere un risarcimento per malasanità?

  • 🩺 Danno biologico: da € 5.000 a oltre € 500.000 (a seconda del grado di invalidità)
  • 🧠 Danno morale: fino al 50% in più sul danno biologico
  • 💼 Danno patrimoniale: da € 2.000 a oltre € 100.000 (dipende da spese e perdite di reddito)
  • 🕊️ Danno da morte: da € 30.000 a oltre € 300.000 per ogni familiare
  • 📉 Danno da perdita di chance: da € 10.000 a oltre € 100.000

In conclusione, il valore di un risarcimento per malasanità non è mai standard, ma dipende da una valutazione medico-legale accurata e dalla capacità tecnica dell’avvocato di documentare e quantificare ogni danno. Solo con una perizia completa e un’azione ben impostata si può ottenere un risarcimento proporzionato al danno subito, sia in sede giudiziaria che tramite accordo extragiudiziale con l’ospedale o l’assicurazione.

Come operano gli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità sul piano economico?

Con la massima trasparenza e senza promesse illusorie.

  • Offrono prima consulenza gratuita
  • Riducono i rischi per il paziente
  • Agiscono solo se ci sono presupposti medici e giuridici solidi

🔍 In particolare:

  • Collaborano con periti e CTU altamente specializzati
  • Individuano con precisione il valore del risarcimento
  • Scelgono il percorso più vantaggioso (mediazione o causa)
  • Difendono il paziente senza caricarlo di spese inutili

Conclusione: i costi ci sono, ma la giustizia non è inaccessibile

Fare causa all’ospedale non è gratis, ma non è neanche proibitivo.
Con una perizia solida, un avvocato competente e un caso fondato:

  • I costi si possono gestire
  • I rischi si riducono al minimo
  • Il risarcimento può essere pieno e tempestivo

Il vero costo è il silenzio. È rinunciare. È lasciare che l’errore resti impunito.

Qui di seguito tutti i riferimenti del nostro Studio Legale specializzato in risarcimento danni da errori medici:

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