L’aneurisma dell’aorta è una patologia potenzialmente letale che, se non diagnosticata tempestivamente, può portare a conseguenze gravissime, fino alla morte del paziente. L’importanza di una diagnosi precoce e di un trattamento tempestivo è fondamentale per evitare complicazioni che potrebbero compromettere in modo irreversibile la salute del paziente. Quando un medico omette di individuare un aneurisma dell’aorta, si configura un caso di malasanità e il paziente (o i suoi familiari in caso di decesso) ha diritto a un risarcimento danni per errore medico.

Nel nostro ordinamento, il risarcimento per errore diagnostico si fonda su una serie di principi giuridici ben definiti, a partire dall’articolo 2043 del Codice Civile, che stabilisce la responsabilità extracontrattuale per danno ingiusto, fino all’articolo 1218, che regola la responsabilità contrattuale derivante dall’inadempimento dell’obbligazione del medico nei confronti del paziente. Inoltre, la Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017) ha introdotto una disciplina specifica sulla responsabilità sanitaria, prevedendo strumenti più efficaci per la tutela dei pazienti vittime di errori sanitari.
L’aneurisma aortico, se non trattato in tempo, può portare alla rottura della parete arteriosa, causando emorragie interne letali. Studi recenti indicano che il tasso di mortalità per rottura di aneurisma aortico non trattato supera il 90%, mentre un intervento tempestivo riduce drasticamente il rischio di decesso. Nonostante ciò, numerosi pazienti ogni anno subiscono diagnosi errate o tardive che impediscono il trattamento salvavita.
Il risarcimento danni per un aneurisma dell’aorta non diagnosticato si basa su diversi fattori: la dimostrazione dell’errore medico, la quantificazione del danno subito e l’accertamento del nesso causale tra l’omissione diagnostica e le conseguenze patite dal paziente. In questo articolo analizzeremo le circostanze in cui è possibile ottenere un risarcimento, quali sono le procedure da seguire e i diritti del paziente secondo la normativa vigente.
Ma andiamo ora ad approfondire con gli avvocati di Risarcimento Danni Malasanità.
Quali sono le cause più comuni di mancata diagnosi di aneurisma dell’aorta?
La mancata diagnosi di un aneurisma dell’aorta è un grave errore medico che può avere conseguenze fatali, poiché questa condizione può evolvere in rottura dell’aneurisma e morte improvvisa. L’aneurisma dell’aorta è una dilatazione anomala della parete arteriosa che, se non individuata in tempo, può provocare emorragie interne devastanti. La mancata diagnosi può derivare da errori clinici, interpretazioni errate degli esami diagnostici o sottovalutazione dei sintomi da parte del medico.
Una delle cause più frequenti di omessa diagnosi è la sottovalutazione dei sintomi iniziali, spesso aspecifici e simili a quelli di altre patologie. Un aneurisma dell’aorta addominale può manifestarsi con dolore addominale vago, mal di schiena, senso di pienezza o pulsazioni nell’addome, mentre un aneurisma dell’aorta toracica può causare dolore toracico, difficoltà respiratorie e tosse persistente. Se il medico non considera la possibilità di un aneurisma e non prescrive esami approfonditi, può ritardare una diagnosi fondamentale per la sopravvivenza del paziente.
Un altro errore comune riguarda la mancata prescrizione di esami diagnostici adeguati. L’aneurisma aortico può essere rilevato con ecografia addominale, TAC o risonanza magnetica con mezzo di contrasto. Se il medico si basa solo su esami di routine o non richiede indagini più approfondite nonostante la presenza di fattori di rischio (come ipertensione, fumo, familiarità per aneurismi o patologie cardiovascolari), può configurarsi una colpa per omissione diagnostica.
Anche gli errori nell’interpretazione degli esami radiologici possono portare a una mancata diagnosi. Aneurismi di piccole dimensioni o in fase iniziale possono essere scambiati per altre patologie (come ernie addominali, problemi muscolari o disturbi gastrointestinali), ritardando la diagnosi e aumentando il rischio di una rottura improvvisa. Se un radiologo non segnala correttamente la presenza di un’alterazione vascolare sospetta, la responsabilità può ricadere sulla struttura sanitaria per errore di valutazione diagnostica.
Un altro aspetto critico è la mancata gestione dei pazienti a rischio. Esistono linee guida precise per il monitoraggio degli individui con fattori predisponenti agli aneurismi, tra cui ipertesi, fumatori, diabetici e persone con una storia familiare di malattie cardiovascolari. Se il medico di base o il cardiologo non sottopongono questi pazienti a controlli periodici con ecografie o TAC, possono essere ritenuti responsabili per negligenza nel follow-up medico.
Anche la confusione diagnostica in pronto soccorso può portare a una mancata individuazione dell’aneurisma. Spesso, un aneurisma in fase di rottura viene scambiato per altre condizioni acute, come infarto, colica renale, pancreatite o occlusione intestinale, e il paziente viene dimesso senza un’adeguata valutazione vascolare. Se il medico di pronto soccorso non esegue un’ecografia d’urgenza o una TAC in presenza di sintomi sospetti, il paziente può essere esposto a un rischio elevatissimo di morte.
Dal punto di vista legale, la responsabilità medica per mancata diagnosi di aneurisma aortico si configura quando si dimostra che il medico non ha seguito gli standard diagnostici e terapeutici previsti dalla letteratura scientifica, portando a un danno evitabile per il paziente. Gli elementi chiave per dimostrare la colpa medica includono:
- Cartella clinica, per verificare quali esami sono stati prescritti e se i sintomi sono stati valutati correttamente.
- Referti radiologici, per individuare errori di interpretazione da parte del radiologo.
- Linee guida cliniche, per dimostrare se il medico ha seguito i protocolli per la diagnosi e la gestione degli aneurismi.
- Perizia medico-legale, per stabilire il nesso causale tra l’omessa diagnosi e il danno subito dal paziente.
Se la responsabilità viene accertata, il paziente o i suoi familiari possono richiedere un risarcimento danni, che può includere:
- Danno biologico, per le conseguenze fisiche della rottura dell’aneurisma o degli interventi d’urgenza necessari.
- Danno morale, per la sofferenza subita dal paziente.
- Danno patrimoniale, per le spese mediche sostenute e l’eventuale perdita di capacità lavorativa o decesso del paziente.
Per ottenere un risarcimento adeguato, è fondamentale rivolgersi a un avvocato specializzato in malasanità, che possa raccogliere le prove necessarie e avviare un’azione legale contro la struttura sanitaria o il medico responsabile.
Quali sono i principali danni subiti dal paziente a causa della mancata diagnosi di aneurisma dell’aorta?
La mancata diagnosi di un aneurisma dell’aorta può avere conseguenze gravissime per il paziente, fino al decesso in caso di rottura dell’aneurisma. L’aneurisma aortico è una dilatazione patologica della parete dell’aorta che, se non riconosciuta e trattata tempestivamente, può portare a complicanze irreversibili.
Tra i principali danni subiti dal paziente in caso di mancata diagnosi si annoverano:
- Rottura dell’aneurisma, che può provocare un’emorragia interna massiva e uno shock emorragico, spesso fatale se non trattato immediatamente.
- Ischemia degli organi vitali, dovuta alla compromissione del flusso sanguigno, con danni permanenti a cuore, reni, intestino e arti inferiori.
- Insufficienza cardiaca acuta, derivante dall’aumento della pressione sulla parete aortica e dalla possibile formazione di trombi.
- Ictus o embolia arteriosa, se frammenti di coaguli si staccano dall’aneurisma e occludono le arterie cerebrali o periferiche.
- Dolore toracico o addominale cronico, dovuto alla progressiva dilatazione dell’aorta e alla compressione delle strutture circostanti.
Il mancato riconoscimento dei sintomi e l’omissione di esami diagnostici adeguati (come l’ecografia, la TAC o la risonanza magnetica) possono costituire una grave negligenza medica. Se l’aneurisma viene diagnosticato solo dopo la sua rottura, il paziente può subire danni irreversibili o essere esposto a un rischio di morte molto elevato.
In questi casi, il paziente o i familiari possono richiedere un risarcimento per danno biologico, morale ed esistenziale, dimostrando la responsabilità del medico o della struttura sanitaria nella mancata diagnosi.
Un intervento tempestivo è cruciale per evitare esiti fatali e migliorare la prognosi del paziente.
Quali sono i riferimenti normativi per ottenere un risarcimento?
Il diritto al risarcimento per un aneurisma non diagnosticato si basa su:
- Articolo 2043 Codice Civile (responsabilità extracontrattuale per danno ingiusto).
- Articolo 1218 Codice Civile (responsabilità contrattuale per inadempimento).
- Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017) sulla responsabilità medica.
- Articolo 590 e 589 Codice Penale, in caso di colpa grave che abbia causato lesioni personali o il decesso del paziente.
Quali prove servono per dimostrare la responsabilità medica?
Per ottenere il risarcimento, il paziente o i suoi familiari devono dimostrare:
- L’errore medico mediante perizie specialistiche.
- Il nesso causale tra la mancata diagnosi e il danno subito.
- L’entità del danno attraverso cartelle cliniche e documentazione sanitaria.
Quanto si può ottenere come risarcimento?
Il risarcimento varia in base alla gravità del danno subito e può arrivare fino a 500.000 euro o più in caso di danni permanenti o decesso.
Quali sono le competenze degli avvocati specializzati in malasanità?
Gli avvocati specializzati in risarcimenti danni per malasanità hanno un ruolo fondamentale nell’assistere il paziente o i suoi familiari nella richiesta di risarcimento. Un avvocato esperto in questo settore deve possedere:
- Conoscenze approfondite della normativa sanitaria e delle procedure legali specifiche.
- Collaborazioni con medici legali e periti specializzati per la valutazione dell’errore medico.
- Esperienza in cause di malasanità, con una comprovata percentuale di successi nei risarcimenti.
- Capacità di negoziazione con le compagnie assicurative per ottenere il massimo risarcimento possibile.
- Strategie per affrontare i tempi processuali, spesso lunghi e complessi, fornendo un’assistenza completa in ogni fase della causa.
Se hai subito un danno per una diagnosi mancata di aneurisma dell’aorta, rivolgerti a un avvocato esperto in responsabilità medica è il primo passo per ottenere giustizia e il giusto risarcimento per il danno subito. La scelta di un legale competente in questo ambito può fare la differenza tra una richiesta di risarcimento accolta con successo e una causa persa per mancanza di prove adeguate o strategie processuali errate.
Un avvocato specializzato saprà analizzare nel dettaglio la documentazione medica, collaborare con periti ed esperti sanitari per verificare l’errore medico e strutturare un’azione legale solida. Inoltre, sarà in grado di negoziare con le compagnie assicurative degli ospedali per ottenere il miglior risarcimento possibile, evitando che il paziente o i suoi familiari debbano affrontare ulteriori difficoltà economiche.
In molti casi, le strutture sanitarie tentano di ridurre la loro responsabilità e negare l’errore diagnostico. Un avvocato esperto in malasanità saprà contrastare ogni tentativo di minimizzare il danno subito dal paziente, portando avanti una battaglia legale basata su prove inconfutabili e sulla giurisprudenza consolidata in materia di risarcimento sanitario.
Se il decesso del paziente è avvenuto a causa della mancata diagnosi dell’aneurisma, i familiari possono agire legalmente per ottenere un risarcimento per danno morale ed esistenziale, oltre ai danni patrimoniali legati alla perdita del proprio congiunto. Anche in questi casi, il supporto di un avvocato esperto risulta determinante per dimostrare la colpa medica e quantificare il danno subito.
Non sottovalutare l’importanza di un’azione legale ben costruita: rivolgiti a un professionista qualificato per difendere i tuoi diritti e ottenere il giusto indennizzo per le sofferenze patite a causa di una diagnosi errata o tardiva di aneurisma dell’aorta.
Qui di seguito tutti i riferimenti del nostro Studio Legale specializzato in risarcimento danni da errori medici: