Introduzione: quando la sanità sbaglia, il cittadino può reagire
Hai subìto un errore medico in ospedale. Un intervento sbagliato, una diagnosi errata, una terapia pericolosa, un’infezione evitabile.
Oppure, peggio, un tuo familiare è morto dopo cure inappropriate o mancate.
In questi casi, il cittadino ha diritto non solo a un risarcimento, ma anche a denunciare l’accaduto.
Perché quando la malasanità danneggia, non è solo un problema individuale: è un fallimento del sistema che deve essere segnalato e corretto.

Ma come si denuncia un ospedale?
Qual è la differenza tra denuncia penale e causa civile?
A chi ci si rivolge?
E quali prove servono?
In questo articolo rispondiamo con precisione e competenza a tutte le domande fondamentali:
- A chi si presenta una denuncia per malasanità?
- Qual è la differenza tra denuncia e risarcimento?
- Serve l’avvocato?
- Quanto tempo ho per denunciare?
- Quali prove sono necessarie?
- E come ti assistono gli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità in ogni fase della denuncia
Ma andiamo ora ad approfondire con gli avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità.
Denunciare un ospedale: significa fare causa?
Denunciare un ospedale non significa automaticamente fare causa, ma può essere il primo passo di un percorso che può svilupparsi in due direzioni ben distinte: quella penale e quella civile. Spesso, nel linguaggio comune, si confonde il termine “denuncia” con “querela” o con l’avvio di una causa risarcitoria, ma in realtà sono strumenti diversi, ciascuno con obiettivi e conseguenze specifiche.
Quando si parla di denunciare un ospedale, si fa generalmente riferimento a un’azione penale, cioè alla presentazione di una denuncia o querela presso i Carabinieri, la Polizia o direttamente alla Procura della Repubblica. Questo tipo di azione ha lo scopo di segnalare un fatto che si ritiene costituire un reato, come lesioni colpose, omicidio colposo, abbandono di incapace, falso in atto pubblico, omissione di soccorso. Se il Pubblico Ministero ritiene che ci siano gli estremi per indagare, può aprire un procedimento penale a carico dei medici, degli operatori o della struttura sanitaria, che potrebbe portare a un processo penale. Tuttavia, la denuncia non comporta automaticamente un risarcimento per il paziente o i familiari: serve solo ad attivare la giustizia penale.
Se invece l’obiettivo è ottenere un risarcimento per i danni subiti, il percorso corretto è quello civile, che si basa su una richiesta economica a titolo di compensazione per il danno alla salute, morale o patrimoniale. Questo può avvenire in modo stragiudiziale, con una diffida e una trattativa, oppure attraverso una vera e propria causa civile, che può essere preceduta da un accertamento tecnico preventivo (ATP) o da una procedura di mediazione. In questo contesto non si “denuncia” l’ospedale, ma si promuove un’azione di responsabilità nei confronti della struttura sanitaria e della sua compagnia assicurativa.
In alcuni casi, i due percorsi — penale e civile — possono coesistere, ma seguono strade e tempi diversi. Ad esempio, se un paziente muore dopo un intervento sospetto, i familiari possono presentare una denuncia penale per omicidio colposo e contemporaneamente avviare una richiesta di risarcimento civile. Ma il fatto di presentare una denuncia non garantisce né accelera il risarcimento: anzi, spesso le inchieste penali si concludono con archiviazioni per mancanza di prove o colpa lieve, mentre in sede civile si può comunque ottenere un risarcimento, anche senza condanna penale.
Per questo motivo, è sempre consigliabile, prima di ogni azione, rivolgersi a un medico legale per verificare se c’è stato un errore e quale tipo di danno ne è derivato, e poi a un avvocato esperto in responsabilità sanitaria, che saprà consigliare qual è la strada più utile da percorrere in base agli obiettivi e alla gravità del caso.
In sintesi, denunciare un ospedale significa fare causa?
- No: denunciare un ospedale significa avviare un procedimento penale, non civile
- La denuncia serve per segnalare un possibile reato (es. lesioni colpose, omicidio colposo) alla Procura
- Fare causa, invece, è un’azione civile finalizzata a ottenere un risarcimento economico
- Si può denunciare penalmente e chiedere un risarcimento civile, ma sono due percorsi distinti
- La denuncia non garantisce un risarcimento, e spesso non è necessaria per far valere i propri diritti
- È sempre meglio valutare il caso con un medico legale e un avvocato specializzato, prima di agire
In conclusione, “denunciare” e “fare causa” non sono sinonimi. Chi ha subito un danno da malasanità deve scegliere con attenzione il percorso più adatto: se vuole giustizia penale, può denunciare; se vuole un risarcimento, deve agire in sede civile. In molti casi, è la seconda strada quella più efficace, concreta e veloce per ottenere un risultato.
Quando ha senso presentare una denuncia penale contro un ospedale?
Presentare una denuncia penale contro un ospedale ha senso solo in determinati casi, cioè quando si sospetta che l’errore sanitario non sia stato solo una negligenza civile, ma costituisca anche un reato ai sensi del codice penale. In altre parole, la denuncia penale è utile non per ottenere un risarcimento economico, ma per chiedere alla magistratura di indagare su fatti gravi, potenzialmente punibili con una condanna penale nei confronti dei medici, degli operatori o della struttura sanitaria.
I reati che possono emergere in ambito sanitario sono, ad esempio:
- Lesioni personali colpose (art. 590 c.p.), se l’errore ha causato un danno fisico o psicologico al paziente
- Omicidio colposo (art. 589 c.p.), in caso di decesso del paziente legato a condotta imperita, negligente o imprudente
- Omissione di soccorso (art. 593 c.p.), se il paziente non è stato assistito pur essendo in pericolo
- Abbandono di persona incapace (art. 591 c.p.), in caso di pazienti fragili lasciati senza cure adeguate
- Falsità ideologica in atto pubblico (art. 479 c.p.), se si alterano o manomettano cartelle cliniche o referti
Quindi, ha senso presentare una denuncia penale quando il comportamento dei sanitari è stato particolarmente grave, pericoloso o dolosamente omissivo, e si vuole ottenere un’indagine da parte della Procura della Repubblica. La denuncia si può presentare presso i Carabinieri, la Polizia o direttamente in Procura, ed è gratuita. Dopo la denuncia, il Pubblico Ministero valuta se ci sono gli estremi per aprire un’indagine penale, chiedendo eventualmente il sequestro della cartella clinica, una perizia medica, l’interrogatorio dei medici o l’autopsia, in caso di decesso.
Tuttavia, è fondamentale sapere che la denuncia penale non serve per ottenere direttamente un risarcimento. L’obiettivo è far punire penalmente i responsabili, non ottenere soldi. Il risarcimento si può richiedere nel processo penale solo costituendosi parte civile, ma nella pratica questa strada è spesso lunga, incerta e subordinata al buon esito dell’indagine. Inoltre, molte denunce vengono archiviate, soprattutto se non supportate da una perizia medico-legale forte, o se il reato ipotizzato non appare evidente.
Per questi motivi, prima di presentare una denuncia penale è essenziale fare una valutazione tecnica del caso con un medico legale: solo un esperto può dire se il comportamento dei sanitari rientra in una responsabilità penale o solo civile. E spesso, anche quando si potrebbe procedere penalmente, è più utile e veloce agire in sede civile per ottenere un risarcimento, senza aspettare i tempi lunghi di una possibile inchiesta.
In sintesi, quando ha senso presentare una denuncia penale contro un ospedale?
- Quando si sospetta un reato grave, come lesioni o omicidio colposo
- Se ci sono indizi di condotta pericolosa, omissione, falsificazione o abbandono
- In caso di morte sospetta o complicanze gravi inspiegabili
- Quando si vuole chiedere alla magistratura un’indagine penale vera e propria
- Non ha senso denunciare solo per ottenere un risarcimento: quello si ottiene con un’azione civile
- La denuncia va preceduta da una consulenza medico-legale seria, per non agire in modo improduttivo
- È possibile poi valutare se costituirsi parte civile nel processo penale, per chiedere il risarcimento all’interno del procedimento
In conclusione, denunciare penalmente un ospedale ha senso solo in presenza di fatti davvero gravi, ben documentati e tecnicamente fondati. Se l’obiettivo principale è ottenere un risarcimento per un errore medico, la strada più efficace e diretta è quella civile, supportata da un medico legale e da un avvocato esperto in responsabilità sanitaria.
A chi presento la denuncia contro un ospedale?
Se ritieni di aver subito un danno grave a causa di un errore medico e vuoi presentare una denuncia contro un ospedale, è importante sapere a chi rivolgersi e come impostare correttamente l’azione, soprattutto se intendi attivare la giustizia penale. In Italia, la denuncia può essere presentata da chiunque abbia notizia di un reato, anche se non è la persona direttamente coinvolta. Tuttavia, quando si tratta di malasanità, la denuncia parte di solito dal paziente danneggiato o dai familiari, in caso di decesso.
La denuncia può essere presentata a uno dei seguenti soggetti istituzionali:
- Alla Procura della Repubblica del luogo dove si sono svolti i fatti. È il canale più diretto: si può depositare personalmente in forma scritta presso l’ufficio denunce del Tribunale o inviarla tramite raccomandata o PEC. Una volta ricevuta, sarà il Pubblico Ministero a decidere se aprire un’indagine.
- Ai Carabinieri o alla Polizia di Stato, presso qualsiasi caserma o commissariato. In questo caso, l’autorità raccoglie la tua denuncia e la trasmette alla Procura competente. È possibile farlo anche verbalmente: un ufficiale redige il verbale e te ne rilascia copia.
- Presso la Guardia di Finanza, se l’episodio riguarda anche profili fiscali o irregolarità economiche (come truffa ai danni del Servizio Sanitario).
Quando presenti la denuncia, è fondamentale allegare una relazione chiara dei fatti: date, nomi, luoghi, descrizione di ciò che è accaduto, tipo di cure ricevute, eventi sospetti, documentazione medica disponibile (referti, cartella clinica, lettere di dimissione), eventuali testimoni e la descrizione del danno subito. Quanto più dettagliata e documentata sarà la denuncia, tanto maggiori saranno le possibilità che venga presa in considerazione.
Inoltre, se si tratta di reati perseguibili solo su querela di parte (come le lesioni personali colpose lievi), è necessario presentare la querela entro tre mesi dal momento in cui si è venuti a conoscenza del fatto. La querela, a differenza della denuncia generica, è una manifestazione formale di volontà di perseguire penalmente il responsabile, e ha valore giuridico vincolante per l’avvio del procedimento.
Va ricordato, però, che la denuncia penale non è la via migliore per ottenere un risarcimento: serve a far accertare eventuali reati, non a chiedere un indennizzo. Se il tuo obiettivo principale è ottenere un risarcimento economico, la strada corretta è l’azione civile, da avviare con il supporto di un medico legale e un avvocato esperto in responsabilità sanitaria. In ogni caso, anche prima di presentare una denuncia penale, è consigliabile fare una consulenza con un medico legale per capire se davvero si configura una responsabilità penalmente rilevante.
In sintesi, a chi presento la denuncia contro un ospedale?
- Alla Procura della Repubblica del luogo in cui sono avvenuti i fatti
- Ai Carabinieri o alla Polizia, in qualsiasi stazione o commissariato
- Alla Guardia di Finanza, in casi con profili economici o truffe sanitarie
- Tramite querela, entro 3 mesi, se il reato è perseguibile solo a querela di parte
- Allegando documenti clinici, descrizione dettagliata dei fatti e dei danni subiti
- Sempre meglio agire dopo una valutazione medico-legale, per fondare la denuncia su elementi tecnici solidi
Una denuncia ben formulata, con documenti e consulenza a supporto, aumenta le probabilità che la magistratura avvii indagini concrete. Se invece l’obiettivo principale è il risarcimento, meglio valutare anche l’azione civile con l’assistenza di professionisti esperti in malasanità.
Cosa devo scrivere nella denuncia?
Una denuncia efficace deve contenere:
- Dati personali del denunciante
- Identificazione della struttura sanitaria coinvolta
- Data e luogo degli eventi clinici
- Descrizione dettagliata del fatto (cosa è successo, quando, perché si sospetta errore)
- Conseguenze per il paziente
- Richiesta di indagine
- Eventuali testimoni o altri familiari
📌 Una denuncia scritta da un avvocato esperto ha più probabilità di attivare un’indagine tempestiva e completa.
Serve per forza un avvocato per denunciare?
No, ma è fortemente consigliato.
Un legale esperto in malasanità:
- Redige la denuncia con linguaggio giuridico e medico preciso
- Allega subito una perizia medica preliminare, se disponibile
- Segue l’iter in Procura
- Verifica l’apertura del fascicolo
- Può costituirti parte civile nel processo penale
Quali documenti servono per denunciare un ospedale per malasanità?
Per denunciare un ospedale per malasanità, è fondamentale raccogliere una documentazione completa, chiara e ben organizzata, che consenta alle autorità (Procura della Repubblica, Carabinieri, Polizia) di comprendere i fatti, valutare la gravità dell’evento e, se del caso, avviare un’indagine penale. Allo stesso tempo, se si vuole avviare un’azione civile per ottenere un risarcimento, questi stessi documenti saranno indispensabili anche per il medico legale e l’avvocato che seguiranno il caso. Senza prove concrete, infatti, ogni iniziativa — penale o civile — rischia di essere respinta o archiviata. Ecco quindi quali documenti servono e perché sono importanti.
- Cartella clinica completa
È il documento principale. Contiene tutto il percorso sanitario del paziente: anamnesi, diagnosi, esami, terapie, interventi, firme dei medici, orari delle somministrazioni, annotazioni infermieristiche e lettere di dimissione. Serve a ricostruire con precisione cosa è stato fatto, da chi, quando e in che modo. Ogni incongruenza o omissione può rivelare un errore o una negligenza. Va richiesta formalmente all’ospedale, che è obbligato a rilasciarla entro 30 giorni. - Referti medici, esami e diagnosi precedenti o successivi
Tutti i referti diagnostici (radiografie, TAC, ecografie, esami del sangue, endoscopie, ecc.) eseguiti prima, durante e dopo il ricovero sono utili per confrontare l’evoluzione clinica del caso. I referti successivi, in particolare, possono far emergere un danno non rilevato inizialmente o confermare la presenza di un errore. - Certificati medici attuali che attestano lo stato di salute
Documentano l’esistenza attuale del danno: invalidità, complicanze, dolori cronici, limitazioni funzionali. Sono fondamentali per dimostrare che il paziente ha subito un peggioramento fisico o psichico e quantificarne l’impatto sulla vita quotidiana. - Relazione medico-legale preliminare (se disponibile)
Una perizia redatta da un medico legale indipendente, anche se non obbligatoria per la denuncia, è estremamente utile: chiarisce se ci sono le basi tecniche per parlare di errore medico e responsabilità sanitaria. Una denuncia accompagnata da una relazione medico-legale viene presa molto più seriamente dalla Procura. - Lettera di dimissione
Indica la diagnosi finale, i trattamenti eseguiti e le condizioni in cui il paziente è stato dimesso. Spesso contiene indicazioni contraddittorie o generiche che possono essere un primo segnale di cure non adeguate. - Eventuali testimonianze o nomi di persone presenti
Se parenti o altri pazienti hanno assistito ai fatti o sono stati informati dal personale sanitario, possono essere utili testimoni. È bene indicare nella denuncia chi può confermare episodi, omissioni o atteggiamenti sospetti. - Eventuali comunicazioni scritte da parte dell’ospedale
Mail, lettere, referti inviati, risposte a reclami o richieste di chiarimento: tutto ciò che documenta il rapporto tra paziente e struttura può essere utile, anche per valutare la trasparenza o la reticenza dell’ospedale. - Documenti anagrafici del denunciante e della vittima
Copia della carta d’identità e del codice fiscale del denunciante e, se diverso, del paziente coinvolto o deceduto (in caso di denuncia da parte dei familiari). Sono necessari per formalizzare la denuncia.
In sintesi, i documenti fondamentali per denunciare un ospedale per malasanità sono:
- ✅ Cartella clinica completa del ricovero
- ✅ Referti diagnostici e documentazione medica pre e post evento
- ✅ Certificati medici attuali che attestano il danno subito
- ✅ Eventuale relazione medico-legale di parte
- ✅ Lettera di dimissione e riepilogo delle cure ricevute
- ✅ Testimonianze o indicazioni di testimoni
- ✅ Comunicazioni scritte dell’ospedale
- ✅ Documenti anagrafici del denunciante e/o della vittima
Raccogliere con attenzione questi documenti prima di presentare la denuncia è fondamentale per essere credibili, chiari e tecnicamente fondati. Prima ancora di andare dai Carabinieri o in Procura, è altamente consigliato consultare un medico legale e un avvocato esperto, così da avere una strategia solida, capire se davvero ci sono responsabilità penali e impostare correttamente l’azione. Una denuncia senza prove o fatta troppo in fretta rischia di essere archiviata senza approfondimenti.
Quanto tempo ho per denunciare un ospedale?
📅 Termine per la denuncia penale (lesioni o omicidio colposo): 3 mesi dalla scoperta del fatto
⏳ Ma se il reato è perseguibile d’ufficio (es. decesso), non c’è limite formale, ma è meglio agire subito.
📅 Termine per chiedere risarcimento civile:
- 10 anni contro ospedale pubblico o convenzionato
- 5 anni contro medico privato
Cosa succede dopo la denuncia ad un ospedale per malasanità?
Dopo aver presentato una denuncia contro un ospedale per malasanità, la procedura si sposta nelle mani della Procura della Repubblica, che ha il compito di valutare se esistano gli estremi per aprire un’indagine penale. È un momento delicato, in cui il fascicolo può prendere diverse direzioni: essere archiviato subito, approfondito con accertamenti tecnici, oppure evolvere in un vero e proprio processo penale. Capire cosa succede dopo è fondamentale per gestire aspettative, tempi e azioni parallele (come l’eventuale richiesta di risarcimento civile).
1. Registrazione della denuncia
La denuncia viene protocollata e assegnata a un Pubblico Ministero (PM) della Procura competente, in base al luogo in cui si sono verificati i fatti. A quel punto, il PM decide se iniziare un’indagine o archiviare subito il caso (ad esempio, se il fatto non costituisce reato o manca ogni elemento concreto).
2. Valutazione preliminare del fascicolo
Se la denuncia è ben documentata (con cartella clinica, referti, perizia medico-legale, testimonianze), è più probabile che il PM apra un’indagine. In questa fase, può chiedere l’acquisizione della cartella clinica, ascoltare testimoni, interrogare i medici coinvolti e disporre una consulenza tecnica d’ufficio, cioè una perizia svolta da un medico legale nominato dalla Procura.
3. Iscrizione nel registro degli indagati
Se emergono elementi di responsabilità, i nomi dei medici, infermieri o dirigenti sanitari coinvolti vengono iscritti nel registro degli indagati. Questo non significa che siano colpevoli, ma solo che sono ufficialmente sotto indagine per un possibile reato (come lesioni colpose, omicidio colposo, omissione di soccorso, ecc.).
4. Accertamenti tecnici e perizie
Il PM può disporre una perizia medico-legale ufficiale, analizzare la cartella clinica e confrontare la condotta dei sanitari con le linee guida mediche. Se il paziente è deceduto, può essere ordinata un’autopsia giudiziaria. Tutti questi passaggi possono richiedere mesi.
5. Conclusione delle indagini
Al termine delle indagini (che possono durare anche più di un anno), il PM può decidere se:
– Archiviare il caso, se non ci sono prove sufficienti di reato
– Chiedere il rinvio a giudizio, cioè portare i sanitari a processo
– Proporre un’archiviazione con facoltà per la parte lesa di opporsi, nel qual caso si può chiedere un approfondimento tramite un avvocato
6. Processo penale o chiusura
Se si va a processo, la persona danneggiata (o i familiari, in caso di decesso) può costituirsi parte civile per chiedere un risarcimento direttamente all’interno del procedimento penale. Tuttavia, i tempi sono lunghi e l’esito non garantito, perché in ambito penale serve dimostrare l’errore “oltre ogni ragionevole dubbio”.
7. Percorso civile parallelo
In qualunque momento, anche mentre la Procura indaga, è possibile (e spesso consigliabile) avviare un’azione civile per ottenere il risarcimento, indipendentemente dalla sorte della denuncia penale. La responsabilità civile (cioè il diritto al risarcimento) può essere riconosciuta anche se il processo penale si conclude con l’archiviazione o l’assoluzione.
In sintesi, cosa succede dopo la denuncia contro un ospedale per malasanità:
- ✅ La denuncia viene registrata in Procura e assegnata a un Pubblico Ministero
- ✅ Il PM valuta se aprire un’indagine penale oppure archiviare subito
- ✅ Se indaga, può acquisire documenti, ascoltare testimoni e nominare periti
- ✅ I medici possono essere iscritti nel registro degli indagati
- ✅ Dopo gli accertamenti, il PM può chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio
- ✅ Se si va a processo, il danneggiato può costituirsi parte civile
- ✅ In ogni momento è possibile avviare una causa civile autonoma per ottenere il risarcimento
In conclusione, la denuncia penale è un passaggio importante ma non sempre risolutivo. Per tutelare concretamente i propri diritti, è essenziale affiancare alla denuncia un’azione civile ben costruita, fondata su una perizia medico-legale solida e assistita da un avvocato esperto in malasanità. Così si possono percorrere entrambe le strade — giustizia penale e risarcimento economico — senza restare in balia dei tempi lunghi e incerti del processo penale.
Posso ottenere risarcimento anche senza denuncia?
Sì. La causa civile è autonoma.
Se l’obiettivo è solo il risarcimento, e non la punizione penale, puoi agire solo in sede civile.
🔎 In molti casi, una buona perizia medica e una diffida stragiudiziale portano a un risarcimento più veloce e meno conflittuale.
Come agiscono gli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità per presentare una denuncia?
Non tutte le denunce funzionano. Non tutte portano a un processo. Ma ogni caso merita una valutazione legale seria.
Gli Avvocati di Risarcimenti Danni Malasanità:
- Ascoltano il paziente o la famiglia
- Analizzano la cartella clinica con medici legali specializzati
- Redigono una denuncia precisa e fondata
- Interagiscono con la Procura e seguono lo stato dell’indagine
- Valutano se conviene agire anche in sede civile per il risarcimento
- Difendono il paziente come parte civile in caso di processo penale
- Gestiscono tutti gli aspetti tecnici, sanitari e giuridici del caso
In particolare:
- Redazione tecnica della denuncia
- Tutela immediata dei diritti del danneggiato o degli eredi
- Assistenza completa anche senza anticipo spese
- Possibilità di risarcimento integrale nel penale o nel civile
Conclusione: la denuncia è un tuo diritto. Usalo con chi sa come tutelarti.
Non bisogna avere paura di denunciare un ospedale.
La legge è chiara: quando c’è stato un errore, un’omissione, una negligenza, il cittadino ha il pieno diritto di reagire.
Ma per farlo bene, senza errori, senza rischi, serve una guida legale. Serve competenza.
Chiedere giustizia è un atto di responsabilità, verso se stessi e verso gli altri pazienti.
Qui di seguito tutti i riferimenti del nostro Studio Legale specializzato in risarcimento danni da errori medici: